Ogni agricoltore in Toscana, ha già in carico suo malgrado, almeno cinque cinghiali. Invitiamo i personaggi noti e meno noti che hanno firmato l’appello contro la Legge Obiettivo, ad ‘adottare un cinghiale’; così anche loro potranno dare il proprio contributo per risolvere il problema. Un ironico “adotta un cinghiale” quindi, da parte della Cia Toscana, come risposta a chi ha aderito all’iniziativa contro la Legge dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi per la riduzione degli ungulati. «Cari vip – commenta il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli – invece di prestare il vostro nome, ammesso che sia davvero così, e di versare una commossa lacrimuccia pensando ai poveri cinghiali, dateci una mano, adottate anche voi una famigliola di questi simpatici animaletti». Purtroppo il problema degli ungulati è troppo serio per essere trattato con appelli superficiali, promossi e sottoscritti senza conoscere la realtà.
«Tutti, ambientalisti inclusi – riprende Luca Brunelli – riconoscono che l’eccessiva popolazione di ungulati, oltre 400 mila capi in Toscana, è ormai un’emergenza per l’agricoltura, per l’ambiente, per la salute e per la sicurezza stradale. Tutti sono consapevoli che occorre fermare l’aumento esponenziale di cinghiali, cervi e caprioli. Per questo occorre una decisa azione di contenimento, altro che introdurre i predatori dei cinghiali come propone qualche scriteriato!». Lo sviluppo sostenibile e l’equilibrio degli eco-sistemi, chiarisce Cia Toscana, si ottiene garantendo condizioni di “convivenza” tra attività agricola, foreste e fauna. Oggi questo equilibrio è saltato, negli ultimi 10 anni gli ungulati sono raddoppiati e di questo passo, se non si interviene con decisione, tra qualche anno in Toscana, paradossalmente, il numero di ungulati supererà quello degli abitanti. Tutti noi – conclude Cia Toscana – siamo convinti che la presenza della fauna selvatica sia un valore per la Toscana, sul piano economico, ambientale e della biodiversità. Chiediamo solo che questo valore sia gestito in equilibrio con gli altri, a partire dall’agricoltura e dalle foreste. «La Regione Toscana vada avanti con determinazione – esorta Brunelli – con la consapevolezza che un nuovo equilibrio tra agricoltura, ambiente e fauna è necessario nell’interesse della Toscana».