“I fondi dei Piani di sviluppo rurale 2014-2020 – complessivamente quasi 21 miliardi di euro tra risorse europee e cofinanziamento nazionale – devono essere destinati alle aziende agricole e tempestivamente; vanno finalizzati a rafforzare le imprese in chiave di innovazione e competitività. Le Regioni varino rapidamente i bandi e utilizzino a dovere le risorse disponibili, evitando ritardi, abusi e distorsioni”. La sollecitazione è venuta con forza dal Comitato Direttivo di Confagricoltura che ha affrontato anche il problema dei PSR.
“Troppi i ritardi nella programmazione – ha posto in evidenza il Comitato Direttivo di Confagricoltura –. Molte Regioni non hanno ancora pubblicato i bandi, già si è perso il primo anno ed ora si rischia di perdere anche il secondo per la lentezza burocratica e gestionale delle misure”. “Da più parti poi vengono lamentele per come si intende agire – ha osservato Confagricoltura -. Ad esempio per la Regione Lazio, che ha avviato il primo bando solo per i Gal (gruppi di azione locale) e non per le imprese; per la Toscana che intende rinegoziare con Bruxelles alcuni obiettivi del PSR per finanziare opere pubbliche. In diverse regioni, nell’allocazione delle risorse, c’è la tendenza a finanziare, attraverso i PSR, società pubbliche locali che non trovano più fonti di sostegno; in varie realtà, in base ai parametri adottati dai bandi, si tende a penalizzare le aziende maggiormente competitive (e sul tema, domani, Confagricoltura Piemonte terrà a Torino una conferenza stampa).
“Registriamo troppi esempi di cattiva politica – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Lo ribadiamo con determinazione: i fondi per gli agricoltori non si toccano. Abbiamo avviato una task force per monitorare costantemente gli usi e gli abusi dei fondi dei PSR per gli agricoltori”.