"Non metto in dubbio che ci sia un nobile intento in questa misura d’emergenza per aiutare l’economia tunisina, ma questo non può e non deve assolutamente tradursi in un nuovo intervento a gamba tesa sul Made in Italy. Dico questo perché, nonostante il dimezzamento della quantità originariamente prevista, ovvero da 70 a 35 mila tonnellate, non si può immaginare di dare la soluzione a un problema aprendo il fronte ad almeno altrettanti e gravi criticità". E’ il commento del senatore Dario Stefàno (Misto), componente della Commissione Agricoltura del Senato, alla notizia che viene dall’Europa sulla decisione di importare olio tunisino a dazio zero.
"Oltre alla scorrettezza nei confronti dei nostri produttori agricoli e, più in particolare, di quelle regioni a forte vocazione olivicola come ad esempio la Puglia – continua Stefano – questa decisione danneggia l’eccellenza del Made in Italy, droga il mercato e ci espone, come consumatori, a rischi sulla qualità di ciò che arriva sulle nostre tavole".
"Non capisco perché – prosegue – mentre l’agroalimentare italiano segna cifre positive nell’export, grazie a chi continua a investire sulla qualità – e penso anche, per esempio, a chi ha lanciato la bella idea delle Carte degli Oli nei ristoranti – poi ci rendiamo complici e subiamo questo ennesimo pugno nello stomaco da parte dell’Ue".
"L’Unione Europea – conclude Stefàno – ha senso di esistere se tutela e valorizza le eccellenze dei Paesi che ne fanno parte. Dunque, dopo gli esiti nefasti del voto nelle Commissioni Agricoltura e Commercio Internazionale, spero almeno nel buon senso di chi ora sarà chiamato ad esprimersi sul provvedimento nell’aula del Parlamento Europeo".