Pomodoro da industria: problematiche e prospettive secondo BioAksxter

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Le rese produttive nelle colture di pomodoro nell’ultima annata agraria sono state deludenti. Le difficili condizioni climatiche hanno accelerato la fase di maturazione delle bacche a discapito della resa media generale la quale, in nessuno degli areali di produzione, ha raggiunto le performance quali-quantitative che ci si aspettava. La produzione si è concentrata in troppo poco tempo e ciò ha creato ulteriori problemi all’approvvigionamento delle industrie conserviere con la necessità di rivolgersi a mercati esteri.

Indubbiamente il caldo torrido, accompagnato da assenza di precipitazioni, ha favorito lo sviluppo di alcuni lepidotteri (ad es. Tuta absoluta, Heliothis armigera, ecc.) e agevolato il volo degli insetti vettori di fitopatogeni come afidi e tripidi, causando malattie di varia origine (virus, batteri, funghi).
La presenza di un’unica specie vegetale su vaste estensioni (spesso monovarietale) determina l’accumulo di patogeni specifici per la coltura stessa. La conseguenza è, oltre al richiamo ulteriore di ingenti masse di insetti vettori, l’ulteriore rottura degli equilibri ecobiologici. Ciò rende ovviamente più complicata l’applicazione di una corretta gestione fitosanitaria degli appezzamenti determinando elevati ammanchi produttivi.

Lo squilibrio delle varie componenti strutturali dell’agroecosistema industriale dovuto all’interazione tra condizioni climatiche e l’adozione di tecniche e mezzi non appropriati comporta sempre l’innalzamento della soglia di aggressività dei patogeni e l’impoverimento dei terreni. Tali problematiche agronomiche sono in ulteriore aumento e negli appezzamenti coltivati a pomodoro si rilevano ogni anno nuove forme di patogeni oltre alla presenza di ceppi sempre più virulenti di peronospora, botrite, tracheomicosi, virus del mosaico, Tswv, ecc. A ciò si aggiunge la condizione di stanchezza cronica dei terreni che non riescono più a metabolizzare cicli frequenti di colture a regime monospecifico e prodotti di sintesi chimica.

È quindi necessario invertire la rotta ed adottare metodi e mezzi innovativi al fine di riuscire a coniugare necessità ambientali e necessità produttive; l’agricoltura a basso impatto e minor impiego di input esterni è già possibile ed è a disposizione di tutti: il fertilizzante disinquinante Bio Aksxter®.
Bio Aksxter® riproduce i processi della fertilizzazione naturale mettendo a disposizione energia utile al potenziamento del programma della pianta ed al riequilibrio microbiologico del terreno. Inoltre la gestione della difesa fitosanitaria risulta semplificata grazie all’incremento delle difese autoimmunitarie delle colture di pomodoro e delle altre specie trattate. L’impiego regolare di Bio Aksxter®, fin dalla fase di preparazione del terreno, consente in definitiva di affrontare e risolvere rapidamente le problematiche che limitano la resa agricola massimizzando produzione e redditività delle colture.

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