Più 2 punti percentuali per il fatturato al 31 agosto 2015 della cooperativa agricola Le Chiantigiane, che tocca quota 21,5 milioni di euro. In Italia Le Chiantigiane si conferma la prima etichetta di Chianti per diffusione nella grande distribuzione. Gli IGP maremmani trainano il buon risultato 2015, a fianco del Chianti che mantiene il suo appeal tradizionale.
Nel 2015 – In un anno il Consorzio ha imbottigliato 4,5 milioni di bottiglie di Chianti, un milione di vini toscani, 550mila bottiglie di Vernaccia di S. Gimignano, 500mila di Chianti Riserva, 500mila di vini Doc maremmani e 500mila di Morellino di Scansano. Molto buoni anche i prezzi delle liquidazioni dei vini, che hanno toccato quota 147,8 euro per il Chianti 2014 e 87,5 per gli Igp Toscani, a riprova del ruolo importante del consorzio nella valorizzazione delle uve conferite dai soci.
Dalla grande distribuzione all’horeca tradizionale, Le Chiantigiane vanta una leadership nazionale, cui si affianca il successo sui mercato esteri, dall’Europa ad Asia e Stati Uniti. L’export, infatti, rappresenta il 21% del mercato della cooperativa.
Sono alcuni dei numeri del bilancio 2015 del Consorzio Le Chiantigiane che è stato presentato oggi nello stabilimento di Tavarnelle dal presidente Davide Ancillotti, alla presenza di Davide Baroncelli, sindaco di Tavernelle Val di Pesa, Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti, Giovanni Luppi, presidente Legacoop Agroalimentare e Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana.
Le Chiantigiane è la più grande realtà cooperativa vitivinicola della regione, conta 46 dipendenti fra gli stabilimenti di Tavernelle e Grosseto e 38 cantine socie sparse su tutto il territorio nazionale, principalmente nelle zone del Chianti fiorentino e senese e nel Grossetano. Con 2460 ettari di vigneto in produzione e circa 2000 produttori toscani che, attraverso l’adesione alle cantine sociali, gli conferiscono il vino per imbottigliarlo e commercializzarlo, il consorzio Le Chiantigiane arriva dopo una storia quarantennale ad essere un emblema del buon bere toscano nel mondo.
Tracciabilità e legame con il territorio sono i tratti distintivi del consorzio che agisce come una piccola azienda agricola che però lavora il vino di alcune fra le cantine più rilevanti della Toscana ed è all’avanguardia dal punto di vista impiantistico e gestionale.
“Nonostante la congiuntura economica sfavorevole, Le Chiantigiane chiude un 2015 positivo. Siamo soddisfatti e abbiamo potuto remunerare adeguatamente i nostri soci, che sono una fetta importante del comparto vitivinicolo della regione. Per il 2016 vogliamo puntare ad un ampiamento dell’export, mantenendo fermi i nostri valori fondamentali, la qualità del vino e l’approccio da “cantina” anche se abbiamo ormai raggiunto dimensioni da grande azienda” afferma Davide Ancillotti, presidente Le Chiantigiane.