Crescono Aceti Balsamici e ortofrutticoli, calano gli Oli di oliva. Ecco i numeri principali, declinati per settore del Rapporto Ismea-Qualivita presentato a Roma (LEGGI)
WINE – I vini DOP e IGP contano 523 riconoscimenti, una superficie iscritta a pari a 464mila ettari e una produzione che, pur non esprimendo tutte le sue potenzialità, arriva intorno al 50% del totale in volume. La produzione di DOP e IGP nel 2014 è stata di quasi 23 milioni di ettolitri, di cui 21 milioni imbottigliati per un totale di 2,8 miliardi di bottiglie (+2% rispetto al 2013). Il valore alla produzione complessivo si attesta intorno ai 7 miliardi di euro, mentre l’export, che ha raggiunto un volume complessivo di 13,5 milioni di ettolitri (+3% rispetto al 2013), raggiunge i 4,3 miliardi di euro (+4%).
Le prime dieci DOP rappresentano oltre la metà della produzione totale sia a volume cha a valore: le prime quattro denominazioni (Prosecco DOP, Asti DOP, Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP e Chianti DOP) con oltre 620 milioni di euro di valore alla produzione dello sfuso coprono oltre il 22% del totale. Nelle IGP la concentrazione è ancora più forte: le prime 10 rappresentano oltre l’80% sia a volume cha a valore, mentre le prime quattro denominazioni (Delle Venezie IGP, Terre Siciliane IGP, Veneto IGP e Emilia IGP) con 407 milioni di euro di valore alla produzione dello sfuso coprono oltre il 59% del totale.
FORMAGGI – I Formaggi rappresentano la categoria principale delle DOP e IGP italiane, con un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 57% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 sia a livello di valore (+1,1%) sia come quantità prodotta (+4,2%). L’export, che copre una quota del 31,9% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 1,5 miliardi di euro, cresce del +11,4% rispetto al 2013 e rappresenta il 55% del totale delle esportazioni del comparto Food.
Le principali denominazioni – Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Gorgonzola DOP – rappresentano da sole oltre il 74% della produzione della categoria e fanno da traino con incrementi che superano il +6% in volume. In termini di valore le crescite relative più consistenti su base annua si registrano per Gorgonzola DOP (+15%), PecorinoRomano DOP (+7%) e Taleggio DOP (+7%). Le esportazioni hanno aumenti rilevanti per la maggior parte delle principali denominazioni, con incrementi percentuali quasi sempre in doppia cifra.
PRODOTTI A BASE DI CARNE – I Prodotti a base di carne rappresentano la seconda categoria delle DOP e IGP, con un valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 28% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+2,2%) a fronte di una sostanziale stabilità come produzione certificata (-0,3%). L’export, che copre una quota del 17% della produzione, mostra ottimi risultati nel 2014: con 446 milioni di euro, le esportazioni crescono del +9,7% rispetto al 2013 e rappresentano il 16,3% del totale delle esportazioni del comparto Food.
Prosciutto di Parma DOP, Mortadella Bologna IGP e Prosciutto di San Daniele DOP rappresentano il 76% della categoria in volume e circa il 70% per valore alla produzione. Fra i prodotti con livelli di produzione più bassi, si registrano incrementi relativi su base annua soprattutto per Salame Felino IGP (+40% in volume) e Prosciutto Toscano DOP (+13,2% in volume e valore). Le esportazioni mostrano aumenti significativi per molte delle principali denominazioni, con incrementi particolarmente consistenti per Bresaola della Valtellina IGP (+85%) e Prosciutto Toscano DOP (+16,5%).
ORTOFRUTTICOLI – Gli Ortofrutticoli sono la categoria leader delle DOP IGP in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un’incidenza di circa il 7% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l’export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli: con 267 milioni di euro, le esportazioni crescono del +37,9% rispetto al 2013 e rappresentano il 9,7% dell’export complessivo del comparto Food.
I risultati della categoria dipendono soprattutto dai trend della Mela Alto Adige IGP (+54% volume, +28% valore) e della Mela Val di Non DOP (+6% volume, -5% valore) che rappresentano da sole l’87% della categoria in termini di volume e circa l’80% per valore alla produzione. Ciò vale anche per l’export, il cui valore è assorbito al 93% dai due prodotti, con Mela Alto Adige IGP che presenta un +49% del valore export rispetto al 2013 e la Mela Val di Non DOP un +11%. Si rilevano comunque – in termini relativi – crescite consistenti su base annua anche per altre denominazioni della categoria.
ACETI BALSAMICI – Gli Aceti balsamici presentano ormai una certa rilevanza nel mondo delle DOP e IGP italiane, con un valore alla produzionedi 294 milioni di euro per un’incidenza del 4,6% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+12,2%) e in misura simile anche in termini di quantità prodotta. L’export assorbe la maggior parte della produzione della categoria (92%) e mostra risultati molto positivi nel 2014: con 496 milioni di euro, le esportazioni crescono del +12,3% rispetto al 2013 e rappresentano oltre il 18% del totale delle esportazioni del comparto Food. Nella categoria è l’Aceto Balsamico di Modena IGP che caratterizza il comparto, assorbendo il 99% del volume certificato, del valore alla produzione e dell’export.
OLI DI OLIVA – Gli Oli di oliva DOP e IGP italiani mostrano nel 2014 un valore alla produzione di 56 milioni di euro per un’incidenza di appena lo 0,9% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno difficile per il settore olivicolo oleario, in termini di quantità e qualità della produzione, e questo vale anche per i prodotti certificati: la categoria registra trend negativi a livello di valore (-9,3%) a fronte di un calo più consistente in volume (-14,1%). L’export, che copre più della metà della produzione certificata (55,3%), mostra un calo del -10% in valore. La disponibilità di prodotto ha quindi influenzato anche l’export.
La categoria risulta meno concentrata delle precedenti, anche se le principali denominazioni – Terra di Bari DOP, Toscano IGP e Val di Mazara DOP – rappresentano il 67% della categoria in volume e il 63% in valore. Il calo più significativo fra i prodotti principali è per Toscano IGP (-34% volume, -32% in valore alla produzione, -21% valore al consumo), mentre le altre denominazioni presentano trend molto diversi caso per caso. Per le esportazioni il calo del Toscano IGP (-25%), è compensato in parte dai buoni risultati, soprattutto, del Terra di Bari DOP (+18%) e del Val di Mazara DOP (+18%).
CARNI FRESCHE – Le Carni fresche sono una categoria formata da cinque denominazioni che raggiunge un valore alla produzione complessivodi 83 milioni di euro per un’incidenza dell’1,3% sul totale del comparto Food. La categoria registra un incremento del +4,7%, su base annua, delle quantità di prodotto certificato. I dati in valore, al contrario, indicano una leggera flessione della produzione rispetto al 2013 (-0,9%). Nella fase al consumo, contemporaneamente, si ravvisa invece un importante aumento del valore delle Carni fresche IG (+25,4%), trainato dai forti apprezzamenti registrati nel 2014. Le esportazioni assorbono una piccola fetta della produzione (4,6%), per un valore all’export di 4,7 milioni (+8,3%).
Il Vitellone Banco dell’Appennino Centrale IGP assorbe il 55% della quantità prodotta nella categoria, anche se mostra una flessione del -5% rispetto al 2013, compensato dagli incrementi registrati dall’Agnello del Centro Italia IGP (produzione quintuplicata rispetto al 2013) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+8%). In valore, la consistente crescita al consumo è stata determinata principalmente dal Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (+28%) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+29%). Quest’ultimo è anche l’unico prodotto che viene venduto sui mercati esteri (657 tonnellate, per 4,7 milioni di euro).