Il numero 5 è ricorrente quest’anno a Benvenuto Brunello: 5 come le stelle alla vendemmia, 5 come gli artisti di fama internazionale chiamati a realizzare la piastrella celebrativa dell’annata, 5 come la decina degli anni passati da quel 28 marzo 1966, quando al Brunello di Montalcino venne conferita la DOC, tra i primi in Italia ad ottenere il prestigioso riconoscimento.
Gli artisti coinvolti nel progetto sono Sandro Chia, tra i protagonisti della Transavanguardia, produttore a Montalcino, emblema di un’esperienza che comprende a 360° arte visiva e arte vinicola; Pino Deodato, per la sua capacità di interpretare i valori di una geografia che diventa espressione d’arte, come a suo modo la produzione del vino; Bertozzi & Casoni, maestri nel richiamare attraverso le loro ceramiche, fulgidi fiori, frutta, cibi e simbolici animali; Gian Marco Montesano, per la sua indagine su memoria e storia, come un coltivare qualcosa che viene da lontano e non nasce mai per caso; e infine Mimmo Paladino, per la sua capacità di raccontare una storia antica radicata in un terreno, ma in un modo assolutamente e del tutto contemporaneo.
L’ideazione e la realizzazione del progetto sono state affidate a Enrico Mattei, critico d’arte, curatore e fondatore della società di management Vehicle Projects. “La vite, l’uva e il vino sono onnipresenti in opere d’arte – spiega Mattei. Ciò che in questo progetto è essenziale non è il vino come rappresentazione, quanto piuttosto la capacità creativa di un’intera comunità territoriale. Un insieme complesso che si associa e che, ritrovando una vera occasione di festa, partecipa alla creazione di qualcosa di unico, che è in questo caso il Brunello. Oscar Wilde si era chiesto se la nebbia esistesse già prima che Whistler e Turner la dipingessero. Sono gli artisti che rendono visibili determinati fenomeni. Se sono gli artisti che ‘inventano’ la geografia e l’universo del vino, esso, associandosi a cinque opere di grandi artisti, si propone come creazione geografica e culturale, che si lega al Made in Italy”.
Il frutto del progetto artistico è stato raccolto in un catalogo curato da Enrico Mattei e Paolo Antognoli, che raccoglie documentazione sull’evento e contenetene cenni storici sul Consorzio e sugli artisti.
Stamattina sono stati anche assegnati i premi Leccio d’Oro 2016, conferiti dal Consorzio ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino. “Quest’anno abbiamo assegnato due ex-aequo per le categorie ristoranti ed enoteche – ha commentato il Presidente Fabrizio Bindocci. Le strutture premiate, tutte di altissimo valore qualitativo, rappresentano perfettamente la riconoscibilità del “marchio” Brunello in Italia e all’estero e incarnano il punto di arrivo della denominazione”. Il riconoscimento è andato al RISTORANTE DEL POSTO di New York e a IL CONVIVIO TROIANI di Roma per la categoria ristoranti, mentre per la categoria enoteche l’ex-aequo è tra l’ENOTECA MOLESINI di Cortona e la canadese ENOTECA DEL MONOPOLIO LCBO (Liquor Control Board of Ontario).
La giuria che ha scelto i locali è composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci e dai componenti del Comitato di presidenza composto da Patrizio Cencioni, Bernardo Losappio e Francesco Ripaccioli, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche "Vivi Milano"; l’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger e il Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) Antonello Maietta.
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