E’ nata a Firenze, alla presenza del notaio Rosanna Montano, si è costituita l’Associazione Vini Toscana DOP e IGP, il primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità. È un avvenimento storico per il nostro settore e la nostra Regione, perché sancisce formalmente l’avvio di un percorso comune tra organizzazioni che per decenni hanno prevalentemente curato interessi legati alle singole denominazioni ed ai singoli territori. La decisione di costituire A.VI.TO. è giunta al termine di un lungo periodo di stretta collaborazione tra i Consorzi toscani, iniziata nell’estate 2014 con la ben nota vicenda del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) e proseguita successivamente anche su altri temi che toccano l’interesse generale delle imprese vitivinicole, a partire dalla questione degli ungulati che ha portato alla recente approvazione di una specifica Legge Obiettivo da parte del Consiglio Regionale.
Nelle intenzioni dei fondatori A.VI.TO. dovrà rappresentare gli interessi unitari di tutto il comparto, dei Consorzi più grandi come di quelli più piccoli, dando voce a quella pluralità di esperienze che costituisce il vero patrimonio della viticultura toscana, nonché uno dei fattori di successo che l’hanno portata ad affermarsi come uno dei principali attori del mercato internazionale. L’Associazione si propone di collaborare con le Istituzioni, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività ed il posizionamento sui mercati di tutto il mondo. Al momento hanno aderito ad A.VI.TO. 16 Consorzi di Tutela in rappresentanza di circa 5.000 imprese, per un fatturato stimato di circa un miliardo di euro ed una quota export superiore al 70%.
Il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino e neo Presidente A.VI.TO., Fabrizio Bindocci – “E’ un progetto in cui crediamo molto ed essere chiamato a guidarlo è per me motivo di orgoglio. Questa nuova realtà nasce dalla profonda convinzione che solo muovendoci come sistema riusciremo a tutelare al meglio i nostri territori, ad ampliare e consolidare i mercati in un momento di forte competizione. Fare sistema vuol dire muoversi uniti, per promuoverci come una sola grande squadra che unisce due fattori unici ed eccezionali: il brand Toscana e le singole denominazioni, ognuno dei quali rappresenta un marchio riconosciuto a livello internazionale. Ma fare sistema vuol dire anche mettere in comune esperienze e processi per favorire il ricambio generazionale e far crescere, con il giusto spirito di squadra, coloro che in futuro saranno chiamati alla guida dell’enologia toscana ed italiana. Con questa iniziativa vogliamo aprire una nuova strada, un nuovo modo di fare cultura e promozione in Italia”.
Il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – “E’ una grande soddisfazione vedere trasformato in associazione il tavolo instaurato due anni fa per parlare di problemi comuni. Credo che questa associazione darà grandi risultati, attraverso le organizzazioni di categoria, le istituzioni, la politica, a favore dell’intera filiera vitivinicola e dell’immagine della Toscana e dell’Italia nel mondo”.
Il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Sergio Zingarelli – “Per molti aspetti la costituzione dell’Associazione segna un punto di svolta nella viticultura toscana, perché da oggi potremo finalmente disporre di uno strumento unitario per agevolare il confronto con le istituzioni, regionali e non. Per competere con successo sui mercati dobbiamo imparare a pensare e ad agire come un sistema unitario, in cui aziende ed istituzioni, ognuno per la propria parte, concentrano gli sforzi verso obiettivi condivisi”.
Il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini – "Un’iniziativa alla quale aderiamo con molto entusiasmo, nell’ottica di riconoscere l’impegno dei consorzi vitivinicoli ad unire gli sforzi e farsi voce unica di un comparto in cui la frammentazione non aiuta certamente. Il "Sistema Vino" toscano ha capito ormai che l’unione fa la forza. Lo abbiamo dimostrato nella vicenda del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) , e in base a quella esperienza vogliamo dotarci di una strategia unitaria per consentire alle eccellenze della nostra regione di emergere sul mercato, soprattutto su quello internazionale".
Il presidente del Consorzio della Denominazione di San Gimignano, Letizia Cesani –“La realtà dei Consorzi di tutela in Toscana è ormai parte della storia di questi ultimi cinquanta anni, durante i quali si sono sviluppati i vini a Denominazione di Origine. Con la costituzione di A.VI.TO. si formalizza un’ attività di collaborazione tra i Consorzi Toscani che si è andata intensificando a partire dal PIT, e noi siamo convinti che lavorare insieme sia l’unico modo per rendere più incisive le funzioni di tutela e valorizzazione che tutti perseguiamo. Un organismo agile e senza costi di struttura com’è A.VI.TO. va incontro alle esigenze di razionalizzazione ed efficienza che chiedono le nostre aziende, e siamo certi che contribuirà a favorire lo sviluppo della viticultura toscana, rappresentando con voce unica ed autorevole gli interessi di tutta la filiera”.