“Quali azioni il Governo sta mettendo in campo per rafforzare la prevenzione e i controlli su tutto il territorio nazionale nell’ambito della sicurezza agroalimentare e garantire latracciabilità del latte e di altri ingredienti importati, soprattutto in virtù del fatto che molti di essi provengono da Paesi che hanno norme meno stringenti per la tutela della salute rispetto a quelle italiane". È quanto chiedono i deputati del M5S della Commissione Agricoltura in un’interrogazione parlamentare relativa ai gravi fatti di cronaca sul latte contaminato di Firenze e Brescia rivolta ai ministeri della Salute e delle Politiche Agricole.
Salute a rischio – "È assurdo che nel Paese celebre in tutto il mondo per ilmade in Italy si verifichino fenomeni di una tale gravità che, oltre a ledere l’immagine delle nostre filiere produttive, mettono a rischio la salute dei consumatori ignari. Addirittura – aggiunge il deputato 5stelle Massimiliano Bernini, primo firmatario dell’interrogazione – oggi apprendiamo di un bambino di 14 mesi ricoverato in gravi condizioni per aver mangiato un formaggino di un’azienda romena contaminato dal batterio Escherichia coli, e di un’epidemia che al momento ha interessato altri 14 bambini. Non sono esenti dal rischio anche marchi noti come il Grana Padano, visto che sempre oggi in seguito ai controlli dei Nas in Lombardia sono state sequestrate oltre 4mila forme del noto formaggio italiano per verificare, a scopo preventivo, la presenza di latte contenente aflatossina, un agente cancerogeno per l’uomo, che alcuni allevatori non hanno ‘distrutto’, come prevede la normativa e secondoquanto rilevato dall’inchiesta della Procura di Brescia che ha portato a trenta indagati”.
Strumenti – "I fatti ci dicono che gli strumenti a disposizione del Governo e degli organi competenti non sono sufficienti a garantire la sicurezza agroalimentare del made in Italy e di quanto giunge dall’estero sul mercato italiano. Chiediamo pertanto che l’Esecutivo riferisca al più presto, non solo sull’attività di prevenzione e contrasto, ma anche sulle risorse e sui mezzi a disposizione di tutti gli organi di controllo sull’agroalimentare tra cui l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodottiagroalimentari (ICQRF), che fa capo al ministero delle Politiche Agricole e che da sempre chiede maggiori risorse, soprattutto in virtù del fatto che,con la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, viene meno un attore fondamentale nelle operazioni di controllo", hanno concluso i parlamentari 5stelle.