Pascolamento per conto terzi, Confeuro: ‘Il Governo intervenga con urgenza’

La possibilità del pascolamento per conto terzi – dichiara in una nota il presidente nazionale della Confeuro, Rocco Tiso – è stata introdotta con la revisione della Pac 2006. Il suo obiettivo era, ed è, quello di favorire, non solo gli allevatori, ma anche gli agricoltori proprietari che, a prescindere dalla produzione, garantiscono la tutela del patrimonio paesaggistico nostrano.

Questa pratica è stata regolata dal 2006 al 2013, ma a causa di una circolare di Agea con la quale si era deciso di sostenere solo il pascolamento diretto in modo da colpire pochi disonesti, c’è stato un blocco per l’anno 2014.

Dal 2015 il pascolamento per conto terzi è stato nuovamente reintrodotto, ma il blocco legislativo causato per il 2014 (l’anno di riferimento per la formazione dei nuovi titoli Pac 2015-2020) rischia di avere ripercussioni pesantissime sul lavoro di numerosi operatori del mondo agricolo e di determinare la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Come Confeuro – conclude Tiso – riteniamo doveroso un intervento del governo per sanare questa situazione. Siamo certi che le grandi aziende legate ad expo e all’export non si sarebbero mai imbattute in una simile problematica. Però anche le piccole e medie imprese del comparto agroalimentare meritano di essere ascoltate, ed è bene che il governo e il ministero per l’Agroalimentare comprendano tutto questo prima che sia troppo tardi.

 

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