"Difendiamo il Made in Italy per tutelare e valorizzare l’economia, il lavoro, la cultura che segnano e tracciano l’origine di questo patrimonio di saperi e competenze”. Lo ha affermato l’on. Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione, in piazza a Bari con gli agricoltori e gli imprenditori di Coldiretti "per affermare il diritto a produrre e vendere cibo con una qualità che non ha pari nel mondo".
“Di recente abbiamo scoperto quanto sia diffusa la preoccupazione degli italiani rispetto al-la salubrità degli alimenti – continua Mongiello – Un tema su cui ci confrontiamo e scon-triamo con alcuni dei nostri partner europei, quelli che vorrebbero ridurre e depotenziare i presidi di sicurezza in ragione della difesa dei loro interessi economici.
La legge ‘salva olio’, ad esempio, è di nuovo nel mirino di chi vuole rendere più opache le etichette per rendere meno distinguibile il prodotto venduto. E’ dovere del Parlamento e del Governo respingere questo ulteriore attacco al sistema di norme che ha consentito di bloccare traffici fraudolenti per decine di milioni di euro e di tutelare i produttori italiani e i consumatori di mezzo mondo. E’ dovere delle Regioni procedere rapidamente all’appro-vazione del Piano Olivicolo Nazionale da cui dipende la strutturale riorganizzazione, anche commerciale, di un comparto che conta oltre un milione di produttori.
Tutti insieme, poi, dobbiamo affrontare la regolamentazione della filiera cerealicola con l’obiettivo di giungere presto alla definizione del contratto per la pasta 100% Made in Italy: non per condannare chi usa grano estero, ma per valorizzare chi lavora e fa ricerca e fa innovazione con i nostri produttori.
Più in generale, la filiera agroalimentare italiana ha bisogno di regole chiare e trasparenti a difesa di tutti gli attori economici e sociali. Lavoratori italiani e stranieri compresi, che an-cora oggi sono sfruttati nelle campagne dai caporali di ogni nazionalità. La massiccia partecipazione alla manifestazione di – conclude Colomba Mongiello – deve indurre tutti gli attori istituzionali a compiere ogni sforzo per tutelare e valorizzare il cibo sano che la gente oggi in piazza sa produrre e vuole continuare a produrre".