È ‘innovazione’ nelle tre declinazioni di prodotto, di processo e di consumo la parola chiave di Vinitaly 2016 (10-13 aprile 2016 – www.vinitaly.com). Raggiunto l’obiettivo ‘qualità’, ora la filiera del vino italiano e internazionale deve individuare il prossimo traguardo, e dagli appuntamenti in calendario nei giorni di apertura del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati è già possibile capire la strada imboccata. «Dal nostro osservatorio privilegiato – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo visto il vino raggiungere un livello qualitativo medio assolutamente inimmaginabile fino a venti anni fa. Oggi si parla di contenuto etico, nuove tecnologie e di cambiamenti nelle tendenze di consumo, tutti aspetti centrali quest’anno a Vinitaly». Per leggere la nuova realtà nel suo complesso e indicare il punto di partenza verso il prossimo obiettivo del settore, la piazza commerciale e di discussione è rappresentata da Vinitaly, che alla sua cinquantesima edizione supera i 4.100 espositori provenienti da una trentina di Paesi (oltre 100.000 metri quadrati netti la superficie espositiva), attende operatori specializzati da 140 Paesi e offre l’innovazione come chiave di lettura. La riflessione su quale vino vogliono produrre i viticoltori rispetto a tematiche quali la tutela dell’ambiente, la responsabilità di impresa, la valorizzazione della biodiversità e dei vitigni autoctoni sta portando a un’innovazione di prodotto che arricchisce il vino di contenuti etici e sociali. L’evoluzione di processo coinvolge tutta la filiera: dal campo con applicazioni sempre più raffinate della viticoltura di precisione al consumatore, con la finalità di aumentare la qualità, ridurre i costi, impattare sempre meno sull’ambiente. L’evoluzione della società nel suo complesso sta invece portando a un’innovazione nel consumo di vino, con i giovani e la comunicazione digitale driver del futuro. L’innovazione in ognuno dei suoi aspetti si può toccare con mano in qualsiasi stand di Vinitaly. Nei saloni specializzati Vinitalybio e Vivit (da quest’anno riorganizzati nel padiglione 8) il focus è sulle produzioni certificate biologiche e sui vini artigianali, ma produttori ecofriendly, biologici o comunque attenti all’ecosostenibilità, all’etica di impresa, fino ai vini vegani sono presenti in tutti i padiglioni della fiera. La valorizzazione dei vitigni autoctoni, alcuni dei quali mai vinificati prima, passa anche dalle degustazioni proposte della Vinitaly International Academy – VIA, mentre l’innovazione tecnologica è protagonista nei convegni e a Enolitech (nel quartiere F ampliato), dove sono presenti i più importanti produttori di mezzi tecnici e servizi. Le nuove tendenze di consumo sui mercati internazionali sono invece il focus dei molti incontri, sia in chiave b2b organizzati da Vinitaly tra cantine e buyer esteri selezionati da 30 Paesi che informativi, e degli appuntamenti sui canali di comunicazione e di vendita online.
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