30 appuntamenti in tre giorni tra congressi, workshop e seminari: un programma unico, che ha visto la partecipazione di oltre 170 tra i più qualificati specialisti internazionali della bioeconomia, provenienti da Germania, Francia e Taiwan, e dai maggiori centri di ricerca e università italiane.
La novità dell’edizione 2016 di BioEnergy Italy, Green Chemistry Conference and Exhibition, e Food Waste Management Conference è stata la realizzazione dell’Area Innovazione, un percorso attraverso le migliori realizzazioni e progetti nel campo della chimica verde e del riutilizzo degli scarti agricoli e agroindustriali.
In quest’area si sono potute toccare con mano borse realizzate con scarti del caffè; scarpe in “pelle” ricavata dalle bucce di mela; bio-gomme da carote, pomodori e alghe; detergenti a base vegetale e frigoriferi intelligenti che aiutano nella conservazione del cibo. Il tutto grazie alla collaborazione di realtà come l’Istituto Italiano di Tecnologia, ENEA, CNR, IED, e molte altre istituzioni e associazioni che hanno contribuito a fornire una visione globale di ciò che è, e ciò che potrebbe essere nel campo della bioeconomia.
“Con questa Manifestazione – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere – abbiamo non solo creato l’ambiente ideale per presentare agli imprenditori tutte le opportunità del settore e ai tecnici gli ultimi aggiornamenti professionali, ma soprattutto abbiamo costruito un punto di incontro per avere spunti interessanti, sviluppare nuovi progetti, e allargare il proprio network professionale.”
“Le tre mostre-convegno – ha sottolineato Piva – si sono ormai affermate come uno dei più importanti laboratori italiani della bioeconomia, e la partecipazione di così tante e qualificate realtà ci conferma che siamo sulla buona strada per conquistare la leadership nazionale in questo settore.”