"Il glifosato, erbicida usato in agricoltura, è classificato dall’agenzia Internazionale sul Cancro (IARC) di Lione come ‘probabile cancerogeno umano’. La ricerca della sua presenza nelle acque però è carente, tanto da essere stata effettuata dalle agenzie regionali solo in Toscana e Lombardia, con tracce peraltro enormi di residui, come testimonia l’ultimo rapporto nazionale pesticidi dell’Ispra. Ho presentato una mozione in Senato perché siano estesi e garantiti su tutto il territorio nazionale i rilevamenti per l’individuazione della presenza di glifosato e del suo metabolita AMPA" lo afferma in una nota la senatrice del M5s Elena Fattori.
"Chiediamo quindi – prosegue la pentastellata – di stanziare appositi fondi da destinare alle Regioni, e conseguentemente alle Arpa, per la dotazione di strumentazioni idonee al rilevamento del glifosato sul modello di quanto avviene in Toscana e Lombardia. Chiediamo inoltre di redigere e attuare nel minor tempo possibile un piano "glifosato zero" che preveda l’eliminazione del pesticida dall’uso e dal commercio entro il 2018.
Opporsi – "Per questo è necessario che l’Italia si opponga a qualsiasi forma di rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida, i cui prodotti di degradazione sembrerebbero, come se non bastasse, essere anche in grado di alterare il sistema endocrino umano. A questo proposito – prosegue la senatrice – desta preoccupazione il tentativo di importanti istituzioni internazionali come l’OMS e la FAO di contraddire il parere dell’agenzia Internazionale sul Cancro (IARC) di Lione che ne dichiara la pericolosità. Valutazioni che arrivano, guarda caso, proprio alla vigilia della decisione del comitato tecnico sul rinnovo autorizzativo al Glifosato" conclude.
LEGGI Glifosato: Oms e Fao lo assolvono e Iarc lo mette in lista cangerogeni