I pici sono un prodotto tipico della cucina senese – in particolare della Val d’Orcia dove sono nati -, e arrivano direttamente dall’antichissima tradizione etrusca. Sono una sorta di spaghetti che tradizionalmente vengono fatti a mano, anche se la produzione moderna ha implementato anche l’uso di macchine specifiche. Nel caso siano fatti a mano, risultano molto grossolani e dalla forma irregolare, mentre la produzione con le macchine fornisce pezzature dal diametro mai inferiore ai 3 mm. Consumati generalmente come primo piatto con sughi di carne o vegetali, hanno come materie prime farina, acqua e sale. I pici fatti a mano si ottengono da un impasto fatto con farina di grano tenero di tipo “0”, acqua, sale ed olio extravergine di oliva. Se si vuole un prodotto più “al dente” si può aggiungere un uovo per ogni chilo di farina. Dall’impasto ottenuto si ricavano delle strisce cilindriche irregolari di pasta che poi vengono “tirate” a mano su una spianatoia di legno e impolverate con semola di grano duro o farina di mais. A questo punto i pici vengono stesi e lasciati riposare su un panno di stoffa e successivamente impolverati di nuovo con la farina. La loro cottura dura mediamente cinque minuti. A Siena e nella provincia, i pici vengono conditi con il sugo di carne o all’aglione.
Prodotto realizzato all’interno del Progetto di Valorizzazione dell’agroalimenatare senese promosso dalla CIA di Siena e cofinanziato dalla CCIAA di Siena.