Il Consorzio Agrario di Siena è regolato dalle norme della legge n° 410 del 28.10.99 «Nuovo ordinamento dei Consorzi Agrari», dalle norme del Titolo 6° Libro V Art.2514 e seguenti del Codice Civile e dalla legislazione in materia di società cooperative in genere. Il suo anno di fondazione è stato il 1901 e la sua prima denominazione è stata Consorzio Agrario Senese fino al 1922 quando divenne invece Consorzio Agrario di Siena e Grosseto. Sarà poi nel 1940 a divenire Consorzio Agrario Provinciale di Siena Società Cooperativa a Responsabilità Limitata. Denominazione, quest’ultima, rimasta fino al 1999 per lasciare il posto a quella attuale. Da oltre un secolo al fianco dell’agricoltore con un lungo processo di crescita di prodotti e servizi nel settore che ha portato il Consorzio Agrario di Siena a divenire il leader dell’agroalimentare in Toscana. Innovazione, tecniche e tecnologie, valorizzazione delle produzioni tipiche. Questi i punti di forza e allo stesso tempo gli impegni nei confronti dell’agricoltore per garantire sviluppo e tutela.
In numeri – La sede centrale è a Siena e oltre 50 sono le rappresentanze nelle province senese, di Arezzo, Firenze e Prato. Tre le società controllate Centromoter (macchine industriali e movimento terra e trattori CASE IH); Giallo Oro (OP nata per il settore cerealicolo) e Sosta del Granducato (società che si occupa di ristorazione e promozione dei prodotti del territorio). La struttura del territorio è composta da 6 filiali, 48 agenzie, 25 negozi alimentari di cui 8 con enoteca, 34 centri di stoccaggio, 10 centri di essiccazione mais, 25 depositi gasolio agricolo, 5 depositi benzina agricola, 4 depositi gasolio per riscaldamento, 4 depositi per gasolio autotrazione, 2 pompe di benzina, 1 officina centrale, 26 officine autorizzate e 2 magazzini ricambi. 4 gli stabilimenti industriali, 1 frantoio oleario, 1 cantina, 1 mangimificio e 1 stabilimento selezione sementi.
La storia – La Via Giuseppe Pianigiani ed il palazzo sul lato sinistro, attuale sede del Consorzio Agrario di Siena, sono il frutto di un progetto maturato fin dalla seconda metà del secolo XIX che prevedeva la creazione di un’area urbana moderna in quella parte della città occupata anticamente da Poggio Malavolti più volte sbassato nel corso dei secoli fino a realizzarvi una piazzetta che fu intitolata a Giuseppe Pianigiani – L’ingegnere senese che nel 1850 costruì la "Via Ferrata Centrale" da Siena a Empoli. Negli anni che seguirono fino alla Grande Guerra il palazzo ospitò gli uffici della Casa del Popolo ed il cinema Excelsior al secondo piano, mentre sotto i portici allora aperti al libero transito – trovarono posto i magazzini delle merci in vendita ed in seguito il "Caffè del Popolo" con tavolini all’aperto. Nell’immediato dopo guerra la crisi politica italiana, evidenziata dall’elezioni politiche del 1919 e dalle amministrative del 1920, fu causa di gravissimi disordini e forti tensioni sociali. A Siena, il 4 marzo 1921, i Fasci di Combattimento senesi attaccarono ed incendiarono la Casa del Popolo – il portone principale fu divelto a cannonate e le mura del palazzo trivellate da raffiche di mitragliatrici. Il "Palazzo del Popolo" divenne "Casa del Fascio" ed ospitò, oltre agli uffici una tabaccheria, varie attività commerciali ed il solito caffè che però aveva cambiato il suo nome in caffè Nazionale. Nell’immediato dopo guerra il palazzo entrò in possesso del Consorzio Agrario Provinciale di Siena che da allora ne fece la propria sede.