Nelle campagne italiane torneremo a produrre la canapa che ha mille usi nell’agroalimentare, cosmesi e industria in genere. A riportare in auge una coltura diffusa fino al Dopoguerra e poi messa all’angolo dal boom delle fibre sintetiche e’ la legge approvata oggi, in sede deliberante, dalla Commissione Agricoltura del Senato. Un provvedimento che traghetta nel futuro una coltura ad alto potenziale, come sottolineato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, e pone le regole per il rilancio e la promozione. «Finalmente regolamentiamo – ha commentato il ministro – un settore dal grande potenziale per la nostra agricoltura non soltanto dal punto di vista economico, ma anche della sostenibilità. Semplificando, diamo riferimenti chiari ai tanti agricoltori interessati a poter investire in una filiera che ha moltissimi sbocchi commerciali, con un potenziale di redditivita’ elevata. Con questa nuova norma riusciamo a dare una nuova risposta alle richieste del mondo agricolo».
Il ddl sulla canapa agricola Sono oltre 300 aziende, stima la Coldiretti, che ora la coltivano su più di mille ettari per le molteplici opportunità di mercato offerte dai tessuti ai materiali edili, ma anche oli, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi, imballaggi, oltre a pasta e birra. Per favorire le attività di produzione e trasformazione, il Mipaaf destinerà annualmente una quota delle risorse disponibili dei piani nazionali entro il limite massimo di 700mila euro. Il Corpo forestale è autorizzato a svolgere i controlli. Tra le aree più vocate alla coltivazione: Puglia, Piemonte, Veneto, Marche, Toscana, Basilicata, ma anche in Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna.
Colmato un vuoto legislativo «Abbiamo colmato un vuoto legislativo – ha sottolineato il senatore di Area popolare Ncd-Udc, Mario Dalla Tor, relatore del provvedimento – e viene regolamentato un settore in forte espansione, con notevoli margini di crescita. La canapa è una coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, del consumo dei suoli, della desertificazione e della perdita di biodiversità». È «una coltivazione versatile e utilissima in ottica green, – conclude il senatore Dario Stefano, capogruppo (Misto) della Commissione Agricoltura – con essa si possono sostituire carburanti, si possono realizzare materiali plastici degradabili oppure, ad esempio, componenti delle auto, si possono produrre fibre tessili ed elementi di bioedilizia ma anche prodotti per la cosmesi e la biomedicina». Tra i più soddisfatti i parlamentari del M5s nelle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato: è diventata legge la proposta del M5s sullo sviluppo della filiera della canapa industriale e per le varietà fino allo 0,2% di Thc non sara’ necessaria l’autorizzazione, precisano i pentastellati.