E’ impossibile, allo stato attuale, elaborare stime attendibili circa i danni che sta provocando, anche all’agricoltura, la straordinaria ondata di maltempo che si sta abbattendo sul Paese, partendo dal Nord. Il monitoraggio che sta effettuando la Cia nei territori più toccati lascia però poco spazio all’ottimismo: in poche ore l’ordine di grandezza delle perdite è di milioni di euro.
Situazione critica Asti, Cuneo e Alessandria le province che stanno vivendo i maggiori disagi, con Alessandria in allerta per la situazione dei fiumi, a rischio esondazione. Anche il versante ligure sott’acqua, con le piogge più violente che hanno interessato paesi in quota. Tanta pioggia anche nelle province di Imperia e Albenga, preoccupa meno il territorio genovese. Le maggiori difficoltà ovviamente sono per i centri urbani, ma anche per le attività agricole c’è forte preoccupazione: oltre ai danni materiali ad attrezzature e strutture (serre in particolare) si aggiungono quelli della logistica, che tocca principalmente gli allevamenti zootecnici, ma sono state spazzate via anche le coltivazioni orticole in pieno campo (verdure autunnali).
Calamità Oltre a recepire lo stato di calamità – secondo la Cia – fin da subito il Governo dovrà intervenire per l’emergenza delle aree investite, inserendo misure dedicate già nell’attuale Legge di Bilancio. Infatti, l’areale agricolo investito dal maltempo costituisce un serbatoio importante per l’economia complessiva del settore primario in Italia. Non solo i vini di pregio (la fase di vendemmia si è già conclusa nella normalità), ma anche la grande tradizione nei formaggi di qualità e nelle orticole. Piemonte e Liguria assieme generano una produzione agricola che vale 4,5 miliardi di euro e ben 2,4 miliardi di valore aggiunto. Da sole coprono circa il 15% dell’export agroalimentare del Paese toccando quota 5,5 miliardi di euro movimentati ogni anno.
Centro Italia Il maltempo non sta risparmiando neanche le campagne del Centro Italia ma la situazione, per il momento, desta meno preoccupazione con danni da ritenersi fisiologici vista la quantità d’acqua caduta con violenza in poche ore.