Il testo unico del vino è legge. Dopo il via libera del Senato nei giorni scorsi c’è stata oggi l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati (clicca qui per leggere il documento integrale Testo Unico Vino_agriculturaIT). E’ subito intervenuto anche il premier Matteo Renzi: «Abbiamo approvato oggi il Testo Unico sul Vino. In una sola legge abbiamo semplificato tutte le norme del settore dopo anni di attesa. Un piccolo passo, forse. Ma il settore del vino e dell’agroalimentare ha potenzialità fantastiche. E come sapete noi scommettiamo moltissimo su questo». (TUTTI I COMMENTI DELLA FILIERA)
Soddisfazione Martina «Il Testo unico del vino – sottolinea il ministro Maurizio Martina – è legge. Un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Un’operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi». «La promessa di approvare il provvedimento entro l’anno è stata mantenuta – aggiune il vice ministro Andrea Olivero – grazie all’impegno dei parlamentari e al confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera. Adesso è il momento di sfruttare le disposizioni di rilancio e semplificazione della legge per dare risposte concrete a un mondo produttivo che merita la massima considerazione per i risultati realizzati e la sua forte incidenza nello sviluppo territoriale».
Svolta storica per il comparto vitivinicolo «Il nostro Paese è il primo al mondo a dotarsi di uno strumento completo e organico che norma un settore, come va considerato il vino, strategico per l’economia nazionale». Lo afferma Luca Sani (Pd), presidente della Commissione agricoltura della Camera. «La filiera – aggiunge Sani – ora ha la possibilità d’iniziare l’anno nuovo con regole inedite e semplificate. A partire dai primi adempimenti relativi alla corretta gestione per il mercato delle produzioni Dop e Igp, con la possibilità, ad esempio, di destinare il 20% della sovrapproduzione ad un altro vino a Doc o Igt. Molte altre le innovazioni introdotte dal Testo Unico, che semplificano la vita alle aziende – prosegue Sani – Come nel caso dell’utilizzo delle denominazioni geografiche ed etichettatura che dà la possibilità di indicare il nome di una Dop/Igp più grande di quella del vino imbottigliato, per cui, ad esempio, in un’etichetta di “Barolo” potrà essere citata la Doc Piemonte al fine di indicare la collocazione territoriale della denominazione. Sempre sull’etichettatura, grazie alle “disposizioni per l’utilizzo dei nomi di più varietà”, la seconda varietà indicata in etichetta come tipologia dovrà essere presente per almeno il 15%. Altre semplificazioni di sistema riguardano la tenuta dei registri del settore vitivinicolo in forma dematerializzata già a partire dal 1ø gennaio 2017; il registro unico dei controlli ispettivi; il coordinamento degli organi di controllo nei casi in cui un operatore è soggetto al controllo di diversi organi di certificazione sui vini a denominazione d’origine e indicazione geografica. Infine – conclude Sani – una significativa novità è prevista per le analisi chimico-fisiche e organolettiche, semplificate per le Doc con produzione annua certificata inferiore a 10.000 ettolitri (esami organolettici mediante controlli a campione). Così come ci sono molte misure che riguardano la tutela della qualità delle produzioni e la lotta alle contraffazioni».
«Abbiamo ottenuto – afferma Colomba Mongiello (Pd) – che il testo unico fosse approvato in Commissione per velocizzare la procedura e facilitare la discussione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’intero Parlamento ha condiviso la necessità di semplificare la burocrazia per consentire alle imprese vitivinicole di occuparsi di più e meglio della produzione e non delle scartoffie. Finalmente abbiamo una normativa organica e coerente per la produzione e la commercializzazione dei vini e anche degli altri derivati dalla trasformazione dell’uva: il mosto cotto e i succhi concentrati. A vantaggio tanto delle aziende, che hanno l’opportunità di sviluppare nuovi segmenti produttivi e di mercato, che dei consumatori, ai quali è garantita una più efficiente azione di verifica della salubrità dei prodotti. Inoltre, a proposito della sicurezza alimentare, la Commissione ha approvato l’ordine del giorno proposto da me e dai colleghi Bordo e Di Gioia con cui si invita il Ministero delle Politiche agricole ad avvalersi dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la stampa del contrassegno da applicare sulle bottiglie di DOCG e DOC. E’ anche previsto che aziende agricole e cantine diventino ambasciate del gusto territoriale collaborando alla promozione e alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali certificate. Nelle sfumature del vino si vedono le tracce della nostra ricchezza agroalimentare e della nostra bellezza paesaggistica – conclude Colomba Mongiello – Con il testo unico abbiamo garantito ai produttori ed ai consumatori un ordinamento normativo più moderno e semplificato per favorire ulteriori margini di crescita e di sviluppo del Made in Italy».
«Per la prima volta nella sua storia, a cinquant’anni dalla nascita della prima Doc e a trent’anni dallo scandalo del
metanolo, questo Parlamento con il Testo Unico sul vino fornisce gli strumenti efficaci per sostenere in concreto la competitività del vino italiano nei mercati internazionali. abbattere i cavilli burocratici che appesantiscono e tolgono energie alla produzione con la conseguenza di inutili oneri a carico delle imprese agricole:l’abbiamo fatto». Questo il commento entusiasta della senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi, sull’approvazione del testo unico del vino. «Una semplificazione – prosegue – che rende più efficaci i controlli, a braccetto con la qualità delle nostre produzioni, qualità ormai famosa in tutto il mondo. A guadagnarne tutti i soggetti: dagli agricoltori ai produttori ai consumatori. L’Italia è il primo Paese al mondo per produzione di vino ed è primo anche avere una normativa organica». «Si tratta di un provvedimento condivisibile nel merito perché favorisce la sburocratizzazione anche se rimane un impianto pachidermico con troppi articoli (91) e con troppe pagine, addirittura 110. Avremmo, infatti, preferito meno commi e più principi generali con decreti attuativi affidati al Ministero» così il deputato FI, Paolo Russo. «La legge sul vino – aggiunge Russo -, intanto, é la testimonianza concreta che l’attuale bicameralismo sia davvero perfetto. In tre giorni, infatti, il testo é stato utilmente emendato senza che la “navetta” si arenasse».
«Il Testo Unico sul Vino, divenuto legge in soli due mesi e approvato all’unanimità, non solo fornisce una semplificazione a vantaggio di tutto il settore vitivinicolo ma ci dimostra che il bicameralismo funziona, quando c’è volontà politica, anche quando non si tratta di emergenza nazionali o di priorità imminenti per la vita del Paese. E pertanto non c’è bisogno di stravolgere la nostra Costituzione con la scusa di voler velocizzare i tempi di approvazione delle leggi». Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Per quanto riguarda in particolare il provvedimento, siamo riusciti ad inserire una buona dose di misure 5stelle – spiegano Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, e i deputati 5stelle Silvia Benedetti e Paolo Parentela – E in particolare: all’articolo 5, la previsione di più tutele per tutti quei vitigni impiantati a scopo di ricerca e conservazione del patrimonio genetico autoctono; all’articolo 12, una deroga a quanto previsto per la detenzione delle fecce, prevedendo un periodo più lungo per i produttori di quantitativi inferiori a 1000 ettolitri l’anno; all’articolo 40, siamo riusciti a garantire una giusta rappresentatività dei protagonisti della filiera e dei soggetti inseriti nel sistema di controllo anche all’interno del consorzio per la DOP del vino liquoroso ‘Marsala’.
TESTO UNICO DEL VINO – SINTESI In particolare la legge si concentra su un’operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante. Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano. Spazio all’innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza. Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.
Contraffazione Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione. I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.