Il precision farming – dichiara in una nota il presidente della Confeuro Rocco Tiso – aumenterà di sicuro il livello tecnologico del settore, ma dovremo stare attenti a non prescindere dal lavoro umano. I droni che irrigano i campi, i trattori che si guidano da soli sono – presegue Tiso – indubbiamente la nuova frontiera in campo agricolo ed è giusto investire sul loro sviluppo, ma non dobbiamo dimenticare tutti quegli agricoltori che da anni lavorano i campi con il sudore della fronte e i sacrifici di una vita.
Uscire dalla crisi In un paese come il nostro – conclude Tiso -, dove il livello tecnologico non è ancora al passo con i tempi, bisogna cogliere queste novità con il giusto valore, perché prima di tutto le istituzioni non devono tralasciare tutte quelle riforme sistemiche che servono alla filiera agroalimentare per uscire dalla crisi, a cominciare dallo snellimento delle procedure burocratiche o l’accesso al credito, e poi investire, come è giusto che sia, anche sul suo sviluppo high tech.