Francesco Miari Fulcis è stato confermato presidente di Confagricoltura Toscana fino al 2019. La rielezione è avvenuta all’unanimità in occasione dell’assemblea regionale di Confagricoltura che si è tenuta alla Certosa di Pontignano a Castelnuovo Berardenga (Siena) alla presenza di Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura nazionale. Miari Fulcis, imprenditore e titolare della Fattoria di Maiano di Firenze, comincia il secondo mandato insieme ai vicepresidenti Antonio Tonioni frutticoltore aretino (riconfermato) e Nicola Ciuffi, senese e allevatore di bovini da carne senese.
Le prime parole da presidete rieletto «Sono felice di questa riconferma e orgoglioso di rappresentare ancora i nostri agricoltori nei prossimi anni». Ha dichiarato Miari Fulcis. Nella sua relazione introduttiva il presidente di Confagricoltura Toscana ha posto l’attenzione su una situazione economica ancora difficile: «Non possiamo considerare il 2016 un anno di svolta se non fosse per un continuo riconoscimento delle nostre esportazioni in termini di valore e qualità. Quasi tutte le produzioni hanno risentito della concorrenza, in molti casi sleale, che si sta perpetrando sia livello europeo che mondiale. La protezione e valorizzazione delle tipicità locali è sempre più difficile da attuare ed i mercati mancano di quella attenzione che forse ci dovrebbe permettere di avere maggiore valore aggiunto».
Le sfide dell’agricoltura Miari Fulcis ha poi sottolineato il ruolo delle aziende agricole nella tutela e salvaguardia del paesaggio toscano: «Dobbiamo giocare d’anticipo e rivendicare con forza il nostro ruolo di leader del mercato, di aziende e fattorie che rappresentano, con i i loro prodotti, una toscana bella, operosa, produttiva. Siamo noi i veri ambasciatori della toscana nel mondo». Il presidente di Confagricoltura Toscana ha poi richiamato il necessario intervento del Pubblico e in particolare della Regione Toscana. «In questo sforzo di cambiamento, una mano deve essere assicurata dal Pubblico attraverso scelte che premino l’innovazione, lo sviluppo, l’occupazione, lo sviluppo sociale. Dobbiamo in ogni sede pretendere questo e la nostra Regione deve valorizzare nel proprio PSR (Piano Regionale Sviluppo)il ruolo delle imprese datoriali attraverso criteri premianti per chi assicura l’occupazione nel pieno rispetto delle leggi che disciplinano la materia del lavoro. Dare maggiore attenzione aiuterebbe sicuramente a prevenire i peraltro episodici fenomeni di lavoro irregolare di cui tanto si parla in questo periodo ma anche preservare il nostro territorio». Fra gli argomenti discussi l’annoso tema della legge sulla caccia che non ha prodotto risultati: «Ancora non è stata trovata una soluzione al problema dei danni provocati alle coltivazioni dai tanti ungulati che in tutta la Toscana sono oramai un flagello. La legge obiettivo varata per il contenimento degli ungulati, si sta dimostrando inefficace per la scarsa se non nulla collaborazione prestata dai cacciatori e per una legge nazionale (L. 157/93) che pone limitazioni tanto insuperabili quanto anacronistiche. Vincoli non più accettabili se vogliamo che la gestione della fauna selvatica sia compatibile con un esercizio economico dell’attività agricola. Non possiamo subordinare l’attività di impresa agricola ad un fuorviante ambientalismo e agli interessi dei cacciatori che causa infatti nient’altro che fenomeni di abbandono di vasti territori ed ulteriori marginalizzazioni delle aree rurali con conseguenze decisamente negative sul piano economico, sociale, ambientale e della sicurezza dei cittadini visto il numero di incidenti stradali causati dalla fauna selvatica».
Il futuro Invece un elemento positivo, ha spiegato Miari Fulcis, riguarda le attenzioni nell’ultimo periodo verso le filiere: «Siamo riusciti ad imporre semplificazioni, premiabilità verso gli agricoltori, aumento delle risorse disponibili per ogni singolo progetto. Anche il rifinanziamento integrale delle domande agroambientali, nella fattispecie il biologico, a gran voce richiesto da tutto il nostro mondo è un nostro esclusivo successo». Il presidente ha poi concluso con un riferimento al futuro dell’associazione in termini di rappresentanza femminile: «Nell’ambito del profondo processo di cambiamento economico, sociale e culturale che interessa il paese ed il comparto agricolo, non può prescindere da una maggior presenza ufficiale delle nostre imprenditrici toscane che sosterrò in ogni modo affinché partecipino a tutti gli effetti e con le loro specifiche virtù in “Confagricoltura donna” attraverso la sezione Toscana che mi auguro possa essere inaugurata quanto prima».