Unanime approvazione del bilancio d’esercizio 2015/2016 di Cantina di Soave, nel corso dell’ultima assemblea dei soci che si è tenuta a Borgo Rocca Sveva. Soddisfazione piena quindi per Attilio Carlesso e Bruno Trentini, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Cantina di Soave, e per tutto il Consiglio di Amministrazione.
I dati in sintesi Fatturato consolidato di 116,5 milioni di euro. All’interno del venduto complessivo, di particolare rilevanza è l’aumento, sia in volume (+11%) che in valore (+6%), delle vendite di prodotto imbottigliato, rispetto allo scorso esercizio. Le vendite di prodotto imbottigliato, rispetto allo sfuso, mantengono una quota maggioritaria pari al 52%; di cui ben il 58% deriva da prodotto a marchio, vero core business dell’ azienda, contro il 42% determinato dalla vendita di prodotti a “private label”. Anche per quanto riguarda il vino sfuso è interessante rilevare un incremento sia in volume (+14%) che in valore (+12%), rispetto allo scorso esercizio, soprattutto grazie alle vendite di vini DOP e IGP che hanno mantenuto buone performance, nonostante il mercato evidenziasse qualche calo relativamente ad alcune tipologie.
Vendite e mercati Buona la ripartizione tra le vendite Italia ed estero rispettivamente 59% le prime e 41% le seconde. Per quanto riguarda l’estero, si registra un incremento totale del prodotto imbottigliato del 9% sul volume. Scendendo nel dettaglio dei volumi relativi ai vari mercati, si riconfermano ai vertici per i vini bianchi la Gran Bretagna con +17%, la Germania e l’Austria che rimangono stabili. Per i vini rossi a più alto valore aggiunto la Scandinavia è sempre l’area di maggior interesse, cresce la Svizzera che registra un + 30%.
Capitalizzazione aziendale Il patrimonio netto raggiunge quest’anno oltre i 55,5 milioni di euro, a fronte di un cash flow di oltre 10,6 milioni di euro e un utile di esercizio di 1.792.000 euro. Bene anche la disponibilità finanziaria di 21.701.000 euro e la disponibilità liquida di 39.025.000 euro che rende unico, nel panorama delle aziende del settore, un dato che già lo scorso anno era notevole. Il totale dei conferimenti aumenta a 71,5 milioni di euro e la liquidazione destinata alla remunerazione delle uve conferite supera i 55 milioni di euro.
Performance positive «Raramente si sono osservati nel mondo momenti così carichi di tensione e così irrazionali nei comportamenti politici ed economici – spiega Attilio Carlesso, presidente di Cantina di Soave – eppure anche in questo esercizio l’azienda è riuscita a conseguire risultati brillanti. La gestione aziendale relativa all’ultima parte dell’anno 2015 e al primo semestre del 2016 ha portato infatti a un record sia per quanto riguarda il fatturato che per quanto riguarda la remunerazione delle uve, la quale supera i 55 milioni di euro: dato particolarmente significativo per la nostra impresa cooperativa. Queste performance sono state possibili grazie ad un’attenta strategia aziendale e ad una vendemmia, quella del 2015, positiva sia per quantità che per qualità».
Una ‘solida’ cantina «La situazione della cantina – spiega Bruno Trentini, Direttore Generale dell’Azienda – appare più che mai solida ed equilibrata in tutte le sue componenti. L’ottima performance dei vini imbottigliati, e tra questi, in particolare quella dei prodotti a marchio aziendale, è un risultato molto importante che consolida una posizione acquisita già da qualche anno. Nel corso dell’esercizio l’azienda ha infatti proseguito nella sua politica commerciale sia in Italia che all’estero, rafforzando i brand già esistenti e creandone di nuovi, al fine di consolidare le attuali posizioni di mercato e di conquistarne altre. Per quanto riguarda la valorizzazione delle denominazioni territoriali – continua il Direttore Trentini – gestire una denominazione significa stabilire la quantità di prodotto da immettere sul mercato senza creare esuberi e definire il posizionamento più corretto per la stessa. Questo è quello che è stato fatto all’inizio degli anni 2000 per le tipologia Soave (Cantina di Soave gestisce oggi il 48% dell’intera DOC Soave e il 43% della DOC Soave Classico) e Valpolicella (Cantina di Soave gestisce oggi il 49% dell’intera DOC Valpolicella) e successivamente per il Lessini Durello (Cantina di Soave gestisce oggi il 70% dell’intera DOC Lessini Durello), con il risultato che allo stato attuale queste denominazioni sono tra le più remunerative per il viticoltore nel panorama nazionale».
Ampliamento Quanto agli investimenti, durante l’esercizio 2015/16 sono iniziati i tanto attesi lavori di ristrutturazione e di ampliamento che prevedono la totale riorganizzazione dello stabilimento di Viale della Vittoria, a Soave, dalla fase di conferimento all’imbottigliamento, e che permetteranno di realizzare oltre 80 milioni di bottiglie l’anno. Ad oggi sono stati completati il depuratore e la palazzina adibita a centro servizi che si trova all’ingresso della sede e si è iniziato a costruire il nuovo magazzino di stoccaggio che sarà completamente automatizzato. Nel corso del prossimo esercizio si procederà all’ampliamento dell’attuale corpo uffici e si inizierà a costruire il nuovo reparto di affinamento.
Ammodernamento Non si è tralasciato, nel corso dell’esercizio, di portare avanti quel processo di ammodernamento dei vari siti produttivi, che negli ultimi anni ha visto protagonista lo stabilimento di Montecchia di Crosara, in zona Lessini Durello. Infatti, contemporaneamente ai lavori in Viale della Vittoria, sono anche iniziati la ristrutturazione e l’ampliamento del sito produttivo di Cazzano di Tramigna, in area Valpolicella DOC. Sempre rimanendo all’interno dell’ area di produzione della stessa denominazione, è stato anche acquisito un edificio attiguo e complementare allo stabilimento di Illasi, che verrà ristrutturato e dedicato all’ospitalità della Cantina, in modo da implementare le attività di Borgo Rocca Sveva, ponendo l’attenzione sulla denominazione Valpolicella. «Tali attività vedono coinvolti ogni anno circa 50 mila visitatori italiani e stranieri – commenta il Direttore Bruno Trentini – e indubbiamente costituiscono un’importante strumento di promozione non solo per Cantina di Soave, ma per tutto il comprensorio territoriale. Ecco perché abbiamo deciso di continuare su questa strada, valorizzando anche altri territori e altre denominazioni».