«Non si sa ancora nulla degli 86 milioni di euro che l’Italia dovrebbe pagare all’Europa per una sanzione da parte della Commissione europea dovuta alla cattiva gestione dei fondi europei in agricoltura da parte dell’ex Arbea, l’organismo pagatore regionale in Basilicata, sottoposta a indagine giudiziaria per i reati di falso e truffa».
Lo affermano in una nota congiunta Massimiliano Bernini, portavoce 5stelle in Commissione Agricoltura, e la parlamentare lucana del M5S, Mirella Liuzzi, che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente.
Caso irrisolto «Le irregolarità contestate all’ex Arbea vanno da casi di persone che hanno usufruito dei fondi europei dichiarando di possedere dei terreni che di fatto non avevano oppure delle coltivazioni che non corrispondevano a realmente esistente – spiegano i deputati 5stelle –. Chiediamo che il Governo chiarisca quale sua la situazione attuale sul debito di 86 milioni di euro contestato all’Italia dall’Unione Europea per le irregolarità dell’ex Arbea, l’organismo pagatore regionale in Basilicata; quali attività di controllo abbia svolto in merito Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura; che, in base a quanto previsto appunto dall’articolo 2 dal Regolamento (UE) n. 908/2014, dovrebbe supervisionare costantemente l’attività dei suoi organismi pagatori regionali e quali iniziative abbia assunto Agea nei confronti di tutte quelle pratiche afferenti alle frodi comunitarie, accese presso le diverse procure, e se risulti siano stati attivati presso gli organismi pagatori regionali e le Regioni i registri debitori con il relativo recupero delle somme indebitamente percepite.
Il caso della Basilicata, viste anche le notizie di stampa di questi giorni sul caos dei fondi Psr Feasr 2007-2013, rischia infatti di essere solo la punta dell’iceberg. Eppure presso la Presidenza del Consiglio dei ministri esiste un ‘Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie’. Quali attività svolge? Oltre che sull’attività di controllo di Agea, ci aspettiamo pertanto che il Governo rendiconti al più presto anche sui risultati finora raggiunti da quest’ultimo».