Si presenta con numeri in solida crescita sui mercati esteri e con una valorizzazione a due cifre negli scaffali della Grande distribuzione organizzata (Gdo) l’Amarone, big tra i vini veneti che sabato all’Anteprima Amarone, organizzata dal Consorzio di Tutela, svelerà il millesimo 2013, in una tre giorni, dal 28 al 39, per operatori ed esperti giunti da tutto il mondo a Verona. La vocazione all’export dell’Amarone della Valpolicella è confermata dall’aumento del 3% in valore delle esportazioni nel 2016 sul 2015, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Vini Valpolicella curato da Wine Monitor. E cresce del 5% anche il giro d’affari 2016 del “sistema Amarone” – 286 imprese che mediamente nel periodo 2010/2016, hanno annualmente imbottigliato in media poco meno di 110mila ettolitri del pregiato rosso della Valpolicella – per un controvalore stimato attorno ai 330 milioni di euro.
La filiera dell’Amarone è cambiata «La fisionomia produttiva delle denominazioni vini Valpolicella – sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio – è cambiata: dal 2005 al 2016 le aziende agricole produttrici di uva sono diminuite a favore di quelle che chiudono la filiera dall’uva alla bottiglia. L’area vitata, dal 2006 in poi, è aumentata di circa 2.000 ettari e con esso la produzione di uva, in seguito all’acquisizione di diritti di impianto precedentemente al blocco dei vigneti Valpolicella del 2010».
I numeri, bene i mercati interni e l’export L’estero rappresenta una componente fondamentale del mercato dell’Amarone, essendo la propensione all’export pari a circa il 65% del prodotto imbottigliato, con Germania (18%), Usa (11%), Svizzera (11%) che si configurano come i principali Paesi di destinazione. Congiuntamente, questi tre mercati assorbono circa il 40% delle bottiglie esportate. A ruota seguono Gb (10%), Canada (7%) e Svezia (7%), con aumenti rilevanti in particolare nel caso del Regno Unito e del Paese scandinavo. Buone le performance dell’Amarone della Valpolicella anche sul mercato nazionale, che assorbe il rimanente 35% del giro d’affari, con un incremento del 10% in valore. «L’aumento in valore delle vendite di Amarone in Italia – sottolinea Olga Bussinello, direttore del Consorzio – è particolarmente lusinghiero vista la staticità del nostro mercato interno. Nella Gdo, è molto significativa la crescita in valore del 18,5% nel 2016 rispetto al 2015 dell’Amarone della Valpolicella, perché superiore a quella degli altri rossi blasonati che, probabilmente, sono stati più spesso oggetto di promozioni».