In Italia sono oltre mille le esperienze di agricoltura sociale con oltre 390 cooperative sociali che danno lavoro a 4 mila occupati e sviluppano più di 200 milioni di euro di fatturato. Le attività produttive interessate dall’agricoltura sociale sono prevalentemente le coltivazioni annuali, cui seguono la zootecnia, e le coltivazioni permanenti. I destinatari delle attività di agricoltura sociale sono nel 50% dei casi circa persone con disabilità, cui seguono disoccupati con disagio, minori e studenti in alternanza scuola-lavoro
Osservatorio Intanto si è svolta la prima riunione di insediamento dell’Osservatorio nazionale dell’agricoltura sociale, presieduto dal ministro Maurizio Martina e dal viceministro Andrea Olivero. L’Osservatorio nazionale è previsto dalla legge quadro sull’Agricoltura sociale e prevede la partecipazione di rappresentanti delle amministrazioni centrali e regionali, delle organizzazioni professionali agricole e delle organizzazioni e associazioni operanti nell’ambito dell’agricoltura sociale.
Un modello di lavoro «L’Osservatorio nazionale che abbiamo insediato oggi – ha dichiarato il Ministro Martina – dà vita a un modello di lavoro importante per dare forza al mondo dell’agricoltura sociale. Mettere insieme istituzioni, organizzazioni agricole, realtà del terzo settore ci consentirà di elaborare politiche concrete di sostegno a una realtà davvero importante. Cittadinanza, nuovo welfare, solidarietà, agricoltura: sono le parole chiave che vogliamo portare avanti. Già nella prima riunione si sono affrontati alcuni temi operativi per dare risposte utili a chi ogni giorno opera insieme a tante persone con difficoltà e disabilità. Penso alla semplificazione di alcuni aspetti normativi, all’armonizzazione delle politiche regionali in materia, a una ancora più stretta interazione col Servizio civile nazionale».
Altro tassello «Con l’istituzione dell’osservatorio – ha dichiarato il viceministro Andrea Olivero -, poniamo un altro tassello a sostegno dell’impegno in agricoltura sociale. L’osservatorio è un luogo stabile di programmazione e di confronto indispensabile per concretizzare le azioni di sistema. Un vero luogo generativo capace di recepire i migliori stimoli provenienti dal territorio. Così proseguiamo e potenziamo il lavoro comune perché l’agricoltura sociale nelle sue molteplici forme possa essere riconosciuta e valorizzata e, nell’interesse della nostra comunità, contribuire al benessere con iniziative di welfare e innovazione sociale».