Sono oltre 19mila gli ungulati abbattuti in Toscana nel 2016. E’ il primo bilancio della legge obiettivo ad un anno dall’approvazione in Consiglio regionale. A darne notizia è stato Paolo Banti, tra i redattori della norma e responsabile della Regione Toscana settore attività faunistico venatoria, nel corso dell’incontro tenutosi a Siena dal titolo “Ungulati, come difendersi” organizzato dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena in collaborazione con l’Ente Produttori Selvaggina.
Il contenimento degli ungulati «I numeri sono incoraggianti e gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti e superati – commenta Banti -. Nel 2015 abbiamo avuto un numero di capi abbattuti, tra controllo e selezione, di circa 11500». Siena rappresenta un “caso studi” nell’applicazione della legge; 5091 i capi abbattuti nel 2016 e 2143 nel 2015. «E quello che è merso a Siena è l’alta percentuale di cacciatori che ha fatto richiesta per l’esame che permette di accedere alla caccia di selezione» ha precisato Banti.
Emergenza ungulati «E’ sotto l’occhio di tutti come la strada da percorrere sia ancora lunga – ha commentato il presidente di Upa Siena Giuseppe Bicocchi -. Abbiamo potuto constatare un trend invertito e ne prendiamo atto con piacere ma non è ancora sufficiente a risolvere un problema così sentito dagli agricoltori; qualche modifica anche a livello legislativo penso che sia auspicabile». «Come tutte le cose appena nate anche questa legge necessita di essere perfezionata – ha evidenziato il presidente dell’Eps di Siena Nicola Ciuffi – ma questa normativa rimane un qualcosa su cui si può lavorare e spero che tutta la filiera sia d’accordo nell’impegnarsi a portarla avanti». Nel corso dell’incontro l’Atc Siena ha presentato anche i dati aggiornati al 2016 delle richieste danni da fauna selvatica agli agricoltori nella provincia senese: oltre 800 milioni di euro con un forte incremento sul 2015. Nella stragrande maggioranza i danni sono provocati da cinghiali: il 72%. «Da non sottovalutare in alcune zone del Chianti un incremento esponenziale dei danni provocati da daino e cervo e questo ci preoccupa molto – ha evidenziato il vicepresidente dell’Atc Siena Roberto Vivarelli -. Bisogna constatare che i risultati della legge obiettivo si stanno vedendo solo in questi ultimi mesi dal momento che la norma ha avuto un iter di partenza abbastanza complesso». «E’ stato comunque un confronto proficuo e partecipato – ha concluso il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli -. Vista una certa complessità della norma ci ha fatto piacere confrontarci con chi l’ha redatta per comprenderne le opportunità o le criticità. Vigileremo attenti su questa tematica ma ragionando sui numeri e non sulle sensazioni».