«È importante riconoscere quanto l’agricoltura e la silvicoltura europea abbiano già contribuito alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Noi agricoltori abbiamo ridotto le emissioni dell’agricoltura Europea del 24% rispetto al 1990, ma potremmo fare ancora di più, se messi nelle condizioni ideali». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, intervenendo oggi al Parlamento europeo sulle proposte legislative sul cosiddetto “pacchetto estivo” per il clima e l’energia 2030. Per il presidente di Confagricoltura occorre che la legislazione europea incentivi ulteriormente la crescita a basse emissioni di carbonio e non penalizzi gli Stati che hanno già ridotto le loro emissioni in misura significativa. «In quest’ottica rincresce – ha osservato – che la traiettoria di riduzione delle emissioni al 2030, prevista dalla Commissione nella proposta di regolamento sulla condivisione degli sforzi di riduzione (ESR), non riconosca in alcun modo i risultati già ottenuti, né stimoli ulteriori miglioramenti, anzi sia addirittura meno ambiziosa degli impegni assunti dall’Ue, con la sottoscrizione dell’Accordo di Parigi del dicembre 2015».
Guidi incontra il presidente del Parlamento europeo «Riteniamo indispensabile – ha affermato Guidi – che, nella discussione sulla proposta ESR per il raggiungimento dell’obiettivo europeo di riduzione del 30% delle emissioni al 2030, si punti a trovare il giusto equilibrio tra la necessità, della Commissione, di avere garantita l’integrità ambientale e la necessità di disporre di un meccanismo che valorizzi quei Paesi che più hanno operato nella mitigazione». Il presidente di Confagricoltura ha anche affrontato i temi della sostenibilità ambientale ed economica e della contabilizzazione delle emissioni, mettendo in evidenza la positiva esperienza italiana della produzione di energia da biogas e presto anche di biometano, che costituisce un esempio virtuoso di come si possano comunque ridurre le emissioni di gas serra valorizzando al contempo l’agricoltura e i suoi residui”.
Il futuro dell’agricoltura in Europa «Intendiamo veramente ed efficacemente andare verso un’economia che sia a basse emissioni? Allora – ha concluso Guidi – occorre necessariamente un più stretto collegamento del regolamento condivisione degli sforzi (ESR) con quello sull’uso del suolo, i cambiamenti di uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF), ma anche con la strategia europea sull’economia circolare e sulla bioeconomia».