«In agricoltura non servono processi di unificazione, ma di collaborazione e di condivisione». Lo dice Confeuro sottolineando che l’associazione sente «l’esigenza di rimarcare ancora una volta la necessità di nuove normative a favore delle Organizzazioni di Produttori. Queste strutture – si legge in una nota – sono in grado da un lato di creare delle filiere agevoli e snelle capaci di migliorare la forza produttiva; dall’altro di garantire la salvaguardia della varietà delle produzioni agricole».
Nuove misure a sostegno delle Organizzazioni di Produttori «Il tracollo dell’agricoltura italiana, elemento innegabile se si tiene conto dei 13milioni di operatori agricoli degli anni 60′ ridotti oggi ad uno sparuto gruppetto di circa 430mila coltivatori diretti, è un problema che non riguarda solo il primario, ma tutto il sistema Paese – prosegue Confeuro – . La verità infatti, oscurata spesso da dei media distratti e molto più attenti al gossip politico che alla sostanza, è che l’agricoltura e il patrimonio enogastronomico del Bel Paese rischiano di essere definitivamente cancellata da trattati come il Ttip e il Ceta. Il termine per invertire questa tendenza è purtroppo ormai prossimo; ed è per questo che, con un accorato appello – conclude la nota -, chiediamo al governo di affrontare con coerenza la questione agricola proprio come ha detto che avrebbe fatto in una delle sue tante promesse».