Buona la prima nella Fortezza di Montepulciano. Il Vino Nobile 2014 e la Riserva 2013 hanno infatti attirato nella prima giornata un migliaio di visitatori tra operatori e appassionati da tutta Italia. «Partiamo con il segno positivo – commenta i dati il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini – a conferma di un evento che attira turisti e appassionati di cui beneficiano non solo le imprese vitivinicole, ma l’intero indotto turistico e storico di Montepulciano, capace di rispondere a questa iniziativa che di anno in anno cresce». Per la giornata di domenica i preaccrediti on line hanno già fatto segnare un sold out che fa presagire un’edizione da record di presenze.
Il programma di domenica e lunedì L’Anteprima sarà ancora aperta al pubblico domani, domenica 12 febbraio, dalle 11.00 alle 18.30 e lunedì 13 febbraio (solo per operatori di settore), dalle 11.00 alle 17.00. I visitatori possono prenotare online la propria degustazione (costo 10 Euro) sul sito www.anteprimavinonobile.it. Nella giornata di domenica è prevista la premiazione del concorso “Le Belle Vetrine” alle ore 16, mentre lunedì 13 febbraio, alle ore 11, un seminario “I menù del cuore ed il Nobile: un matrimonio possibile” a cura del medico nutrizionista Dott. Giorgio Ciacci, nell’ambito di “Cardiologie aperte”, la Settimana della prevenzione delle malattie cardiovascolari indetta dalla USL Toscana Sud Est presso gli Ospedali Riuniti della Valdichiana Senese – Montepulciano. Sempre in Fortezza proseguirà la mostra degli Spazialisti Transgeometrici presenti con sette interpreti di questa nuova corrente artistica.
L’Enoliteca del Consorzio Vera novità di questa edizione tuttavia è l’Enoliteca del consorzio dei produttori, inaugurata ad ottobre 2016, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della DOC, e aperta proprio in occasione della prima giornata di Anteprima. Il locale si trova all’interno dell’antica Fortezza di Montepulciano, dove hanno sede, sempre da circa cinque mesi, gli uffici del Consorzio, ed è il frutto di un importante intervento di restauro che ha visto impegnati il Comune, gli stessi produttori di Nobile ed un partner straniero, la Kennesaw University della Georgia (USA), che nell’edificio ha insediato il suo primo campus all’estero. Grazie alle risorse raccolte (in totale circa 3 milioni di euro), tramite la Regione Toscana, anche in sede europea , la Fortezza è stata restituita ad una piena fruibilità pubblica. Ospita infatti anche mostre d’arte, spettacoli, incontri, corsi e altre attività, rappresentando, sia per gli abitanti sia per i turisti, un punto di riferimento che ora avrà tra le sue attrattive anche la possibilità di degustare il Vino Nobile in un ambiente favoloso. La nuova Enoliteca consortile si affaccia sul chiostro della Fortezza ed occupa uno spazio, su un unico piano, di circa 300 metri quadrati, che comprende il banco di accoglienza, la sala per le degustazioni ed i locali di servizio. I locali danno accesso su un magnifico giardino interno, con vista panoramica sul Tempio di San Biagio e sulla Val di Chiana e la Val d’Orcia, impreziosito dalla presenza di alcuni alberi di particolare pregio. Ma ciò che caratterizza maggiormente il locale è il pavimento di cristallo che consente di ammirare i ritrovamenti archeologici situati del sottosuolo.
Gli scavi nell’Enoliteca Quasi al termine dell’attività di scavo è stata individuata un’interessantissima struttura muraria a secco, di tipo circolare, di rilevanti dimensioni (circa 5,50 metri di diametro interno per complessivi 7-8 metri, compresa la muratura e lo strato impermeabile esterno in argilla), al cui interno sono stati trovati manufatti di epoca etrusca e romana. Pur avendo approfondito il deposito di solo poche decine di centimetri, sono venuti alla luce frammenti di antefisse, di tegole dipinte, di pesi da telaio, di “pietra fetida” e di intonaco dipinto, riferibili a edifici di prestigio e di rappresentanza. Il ritrovamento ha confermato la frequentazione più antica dell’acropoli di Montepulciano, già verificata con il recupero negli anni ’90 di materiali etruschi alla base della Fortezza e rappresenta la conferma da sempre attesa delle fonti, anche antiche, che ponevano sulla cima del colle poliziano un abitato o un santuario.