Quattro stelle (su un massimo di 5) alla vendemmia 2016 del Vino Nobile di Montepulciano. L’assegnazione è stata annunciata questa mattina, dal presidente del Consorzio Andrea Natalini e dal sindaco Andrea Rossi, durante l’ultima giornata di Anteprima del Vino Nobile, quella dedicata alla stampa del settore. «Un risultato importante dal punto di vista climatico – ha commentato il presidente Natalini – che conferma la crescita qualitativa che ormai da anni rappresenta le nostre imprese e che ha fatto sì che il Vino Nobile sia sempre più riconoscibile nel mondo».
La vendemmia 2016 Come detto, la commissione di tecnici che ha valutato i prototipi ha assegnato alla vendemmia 2016 quattro stelle su un massimo di cinque. L’enologo Emiliano Falsini ha commentato l’andamento di questa annata che da un punto di vista meteorologico è stata non facile, ma favorevole ad una produzione di qualità, grazie anche ad una rigorosa cernita dei grappoli in fase di raccolto. I vini 2016 di Montepulciano esprimono – a giudizio degli esperti della commissione che ha espresso il punteggio – il carattere nella annate classiche con colori molto intensi, caratterizzati da una qualità media molto alta che avranno nell’eleganza e nella finezza la loro prerogativa principale.
Cresce la reputazione all’estero E mentre con l’Anteprima si apre il mercato alle annate giunte a maturazione, il Vino Nobile 2014 e la Riserva 2013, la riflessione va sui dati economici di questa denominazione che per il territorio vuol dire occupazione, tutela del paesaggio e una ricchezza non solo materiale, visto che il vino è un traino forte anche per il turismo. «Cresce la nostra reputazione all’estero, ma cresce anche l’attenzione alla nostra denominazione da parte del consumatore – continua il presidente del Consorzio, Andrea Natalini – e questo è un dato che possiamo riscontrare nelle esportazioni che anche nel 2016 hanno rappresentato un’ampia fetta delle vendite del Nobile».
Il patrimonio “Nobile” Cinquecento milioni di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2016, in linea con gli altri anni, sono state immesse nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2,5 milioni di Rosso di Montepulciano Doc.
Il mercato Conformemente alla tendenza degli ultimi anni, anche il 2016 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari al 78 per cento di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 48% (+1% rispetto al 2015), dato al quale si aggiunge il 17 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 15% del totale, mentre continua la sua crescita (nel 2016 del 2%) toccando quota 19 per cento la vendita diretta in azienda. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania è il primo mercato del Nobile con il 46% della quota esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano una crescita rispetto al precedente anno (+ 1%) arrivando nel 2016 arrivando a rappresentare il 21 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni.