La varietà Frantoio è una delle coltivazioni di olivo più uniformemente diffuse sul territorio nazionale. Originaria della Toscana è una delle varietà più utilizzate per la produzione di olio; ha caratteristiche vegetative di media taglia e vigoria con chioma allargata e mediamente fitta. I rami principali sono nodosi, mentre quelli fruttiferi sottili e lunghi con cima risalente. Entra in produzione abbastanza precocemente e offre in media buone rese con produttività costante. La resistenza alle avversità (mosca, rogna, freddo, etc.) è considerata medio-bassa ma, nonostante ciò, si tratta di una varietà che ha trovato ampia diffusione negli oliveti del centro e nord Italia (dal Lazio fino al Veneto).
Olio extravergine di oliva Veneto Dop L’impianto visitato nell’agro di Pove del Grappa (VI) su di un terreno in leggera pendenza, esposto a sud e posizionato lungo la valle del fiume Brenta, versante meridionale del Massiccio del Grappa. In quest’area si trovano vari appezzamenti coltivati ad olivo con un discreto numero di produttori ed una limitata ma significativa produzione (considerando anche la latitudine: 45°48’ N) che vale alla zona l’appellativo di “Conca degli Ulivi”. Il territorio ricade nell’areale di produzione dell’Olio Extravergine di Oliva Veneto DOP.
Coltivazione degli oliveti destinati alla produzione dell’olio extravergine di oliva Dop Un olio extravergine di oliva DOP è un olio che è stato prodotto in un territorio specifico e delimitato. In Italia ci sono ad oggi 42 oli extravergine che hanno ottenuto il riconoscimento DOP. La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è quel marchio che impone le norme più rigide in assoluto, un marchio di garanzia che più di tutti tutela il consumatore. Un olio di oliva DOP deve essere fatto con olive prodotte e trasformate nella zona riconosciuta DOP. La produzione dell’olio deve avvenire secondo un preciso Disciplinare di Produzione contenente tutte le norme di coltivazione dell’oliveto, il quale:
- delimita l’area di produzione dell’olio
- individua le varietà di olive ammesse (cultivar)
- indica le tecniche di coltivazione dell’olivo ammesse, le modalità di raccolta, trasporto e conservazione delle olive, le tecniche di estrazione dell’olio
- stabilisce i parametri fisici (ad esempio il colore), chimici (ad esempio il grado di acidità, contenuto in polifenoli e numero di perossidi),
- organolettici (odore, sapore) che l’olio prodotto deve presentare.
Per approfondire sui parametri chimici principali che contribuiscono a valutare la qualità dell’olio extravergine d’oliva (LEGGI “La qualità dell’olio extravergine di oliva”)
Esperienza in campo su un impianto di oliveto varietà Frantoio Olivicoltore per passione ma attento alle reali innovazioni che il mercato dei mezzi tecnici per l’agricoltura offriva, Valerio Bresolin ( relazione-bresolin ) di Pove del Grappa (VI) dal marzo 2012 ha iniziato l’impiego di Bio Aksxter® linea agricoltura sulla propria coltivazione di olivo – varietà Frantoio, su un appezzamento di circa 4.000 mq composto da soggetti antichi (anche 400 anni) con l’obiettivo principale di incrementarela qualità alla molitura ed ottenere olio dalle migliori caratteristiche organolettiche. Riguardo alla condizione fitosanitaria, l’oliveto presentava sintomi di rogna sulle branche più giovani di diversi soggetti con diffusione random.
I risultati ottenuti nella coltivazione dell’oliveto L’impiego di Bio Aksxter® M31 linea agricoltura nell’impianto in questione inizia nel marzo 2012. Fin dal primo anno di trattamento (anno di preparazione), l’oliveto nel suo complesso ha mostrato chiari segni di miglioramento sia dal punto di vista vegetativo che fitosanitario; tendenza che si è consolidata negli anni successivi. La rogna, presente a macchia di leopardo, ha mostrato, già alla conclusione del primo ciclo di trattamento, “un notevole miglioramento non riscontrandosi più alcun sintomo sui rami più giovani che risultavano già perfettamente sani” (dichiarazione del cliente). Nel periodo considerato l’impianto di olivi ha complessivamente confermato la tendenza ad una progressiva autorigenerazione e riequilibrio della condizione vegetativa. Ciò ha portato alla piena ottimizzazione dell’attività metabolica delle piante favorendo l’assimilazione dei nutrienti ed il regolare flusso linfatico. L’impiego regolare di Bio Aksxter® nei 4 anni di osservazione e l’adozione di pratiche agronomiche adeguate ha, di conseguenza, portato a notevoli risultati comprovati dalla valutazione e misurazione di parametri qualitativi dell’olio extravergine di oliva come acidità, perossidi e soprattutto polifenoli. Potendo contare su periodiche rilevazioni effettuate dal produttore, si è potuto effettuare un preciso confronto di tali valori e apprezzarne la variazione.
Nel dettaglio il contenuto in polifenoli è passato da 104 mg/kg nel 2012 (anno di inizio di impiego di Bio Aksxter®) a 213 mg/kg nel 2015 con un incremento del 105%.
L’acidità, nello stesso arco di tempo, è passata da 0,24 a 0,06 con una riduzione del 75%.
I perossidi, nonostante un lieve aumento nel periodo considerato, presentano nell’ultima misurazione un valore di assoluto rilievo: 6,5 meq O2/kg.
Il cliente comunica che “nessun altro coltivatore della zona ha raggiunto i suddetti risultati”. In particolare per i polifenoli nessuno ha superato i 140 mg/kg.
Redditività oliveto Nel corso degli anni, oltre all’incremento della resa in olio si è constatato un netto miglioramento dei parametri suddetti, anzitutto i polifenoli. Risultati che si traducono concretamente in una superiore percezione all’assaggio, “apprezzata anche da esperti e giudici di concorsi specializzati” come dichiarato dal cliente stesso, concorsi ai quali Bresolin ha partecipato con l’olio prodotto dal suo uliveto coltivato con Bio Aksxter®. Numeri che esprimono una qualità organolettica superiore e migliori rese in olio per la maggiore soddisfazione di semplici appassionati e la massima redditività delle aziende olivicole.