Appello dalla Toscana. Piano Lupo, serve una rapida approvazione

L'assessore Remaschi

lupoApprovare quanto prima, e in maniera integrale, il piano nazionale per la conservazione del lupo. È  questa in estrema sintesi la richiesta che l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ha indirizzato al ministro dell’ambiente Gianluca Galletti all’indomani del nuovo rinvio del voto  in sede di Conferenza delle Regioni. Nella lettera, indirizzata per conoscenza anche al ministro per le politiche  agricole Maurizio Martina, l’assessore esprime il suo pieno consenso al piano redatto dal ministero con tutte le 22 azioni, inclusa la deroga al prelievo nei casi previsti: «Ad un problema reale ed urgente come questo – sostiene Remaschi – le istituzioni devono dare una risposta quanto più efficace possibile utilizzando tutti gli strumenti a disposizione come avviene in tutte le altre nazioni europee interessate da questo  fenomeno»

remaschi
Marco Remaschi

L’appello dell’assessore toscano L’assessore motiva la sua posizione ricordando come la situazione sia divenuta insostenibile per gli allevatori toscani. Gli attacchi dei predatori, spiega l’assessore, vanno infatti ad aggiungersi alle numerose problematiche di tipo socio-economico ed infrastrutturale,  determinando un rapido deperimento del numero delle aziende attive ed una forte crisi nelle poche che, con ogni sforzo, cercano di sopravvivere. «Sono infatti oltre 1.500 – sottolinea Remaschi – gli attacchi denunciati dagli allevatori solo nell’ultimo triennio, numeri da capogiro, che purtroppo non riescono ad esprimere la frustrazione dei molti che hanno persino smesso di segnalare le predazioni subite,  ma che danno però l’idea della gravità del problema che stiamo vivendo».

attacco pecore castiglione orcia 1.JPGAllevatori esasperati In questo contesto estremamente critico, dice Remaschi, la Regione ha cercato con ogni mezzo di restare vicina agli allevatori investendo somme ingenti in opere di prevenzione, supportando  gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti, finanziando piani di cattura dei cani vaganti e di alcuni esemplari di ibridi impiegando oltre 3 milioni di euro solo negli ultimi 3 anni. «Oggi però – evidenzia l’assessore – tutto questo non pare sufficiente di fronte ad un fenomeno che risulta ancora in espansione, con una forte crescita del numero di esemplari, sopratutto degli ibridi, ed una loro diffusione in aree contigue ai Paesi ed in alcuni casi persino alle aree urbane». Di qui dunque la determinazione a richiedere l’approvazione integrale del piano: «La non approvazione del piano, oppure lo stralcio di alcune delle azioni previste, equivarrebbe al mettere la testa sotto la sabbia, ignorando quanto sta avvenendo e non preoccupandosi delle evoluzioni future  si asseconderebbero magari le sensibilità di alcuni, ma si rappresenterebbe l’ennesima beffa nei confronti di quei piccoli allevatori, a cui chiediamo di essere custodi di un territorio senza però preoccuparsi delle loro sorti».

Il commento della Cia Toscana «Il Piano Lupo è una priorità, va approvato nel più breve tempo possibile, ne va del futuro degli allevamenti toscani e anche dell’economia di intere aree rurali, in particolare quelle montane e svantaggiate». Così il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli ha commentato la lettera inviata dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi. La Cia Toscana esprime pertanto apprezzamento per l’impegno della Regione Toscana e dell’assessore Remaschi nel portare avanti le istanze degli allevatori toscani esasperati dai continui attacchi dei predatori, chiedendo al tempo stesso una rapida e integrale approvazione del Piano. Il Piano Lupo, secondo la Cia, è un documento essenziale per la sopravvivenza degli allevamenti, da troppo tempo nella morsa di continui attacchi da parte di lupi, ibridi e canidi. Le aziende e gli animali da reddito devo essere tutelati al pari del lupo. «Il Piano Lupo – sottolinea ancora il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli – non può essere in nessun modo accantonato per lasciare spazio agli interessi delle lobby animaliste e di tutti coloro che non hanno a cuore le sorti di migliaia di allevamenti ovini e bovini che ogni giorno sono minacciati dalla presenza dei predatori selvatici».

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