Il 19 aprile entra in vigore l’obbligo di introdurre in etichetta l’indicazione dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia. E’ previsto dal decreto dei ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo Economico del 9 dicembre scorso. Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi all’origine ed al latte fresco già tracciato.
Trasparenza In etichetta andrà indicata l’origine del latte: Italia, Paesi Ue, Paesi non Ue, a seconda della provenienza delle materie prime dei prodotti lattiero caseari a base di latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e per il latte UHT. Solo per i prodotti con latte munto, condizionato e trasformato in Italia, si potrà scrivere in etichetta ‘100% latte italiano’. Se non c’è questa dicitura vuol dire che almeno una fase del processo non è stata fatta nel nostro Paese.
Norme comunitarie «Abbiamo sempre detto che, in materia di etichettatura e tracciabilità, la normativa debba essere definita da Bruxelles perché ci devono essere regole chiare ed univoche per tutti i Paesi dell’Unione europea – commenta Confagricoltura -. Comunque questo provvedimento (che ha avuto il placet di Bruxelles e che è già stato introdotto in Francia) è un banco di prova per dare ai nostri consumatori ulteriori elementi informativi per acquistare con consapevolezza. Occuparsi di questi temi – conclude Confagricoltura – è un modo fondamentale per valorizzare il made in Italy, in ossequio alle migliori tradizioni italiane che ci fanno riconoscere nel mondo come eccellenza”.