Favorire la movimentazione del bestiame dalle zone in cui sono stati riscontrati casi di Blue Tongue con un intervento ad hoc. Lo chiede il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, con una lettera inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
La lettera “Il problema è noto da tempo, oltre 15 anni, ed è stato affrontato tempestivamente dalle Autorità sanitarie nelle modalità tutt’ora vigenti con obblighi e procedure che allevatori e operatori della sanità sono tenuti a osservare – si legge nella missiva -. Considerato il lungo periodo che ci separa dai primi episodi infettivi e nonostante tutte le iniziative di contrasto disposte dalla Autorità sanitaria, la patologia è ormai da considerarsi endemica e non più eccezionale”.
Mancate opportunità Alla luce di questo, è necessario “portare alla rimozione delle disposizioni di blocco della movimentazione del bestiame che, così gravemente e con tutta evidenza, impediscono opportunità economiche e commerciali. In particolare -spiega il presidente della Cia nella lettera al ministro Lorenzin – ciò è vero nel comparto bovino che, come ovvio, subisce danni senza responsabilità nel provocarli”.
Collaborazione In questo quadro prosegue la lettera “si potrebbe pensare anche a una soluzione al problema che abbia i caratteri della gradualità, accompagnata da un costante monitoraggio. Anche questa ipotesi – continua la missiva – sarebbe valutata in modo estremamente positivo dagli allevatori condizionati dalle disposizioni in vigore e potrebbe responsabilizzarli per una ulteriore collaborazione nel contenimento della patologia. La Cia comunque si rende disponibile – conclude Scanavino – per tutti gli approfondimenti e la collaborazione possibile “quale contributo positivo alla soluzione del problema Blue Tongue”.