«La professione del perito agrario deve indirizzare il produttore agricolo verso la sostenibilità, strumento culturale per l’agricoltura del futuro nel rispetto della salute umana e dell’ambiente attraverso l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi anche mediante la proposta, l’adozione e l’adempimento di codici di responsabilità sociale; il tecnico favorisce con le proprie conoscenze la vocazione della realtà territoriale e la scelta delle relative buone pratiche tecnico agronomiche». E’ in sintesi il messaggio di Lorenzo Benanti, presidente del Collegio nazionale dei Periti Agrari – citando la Carta di Barga – in occasione della Giornata Mondiale del servizio sociale in programma domani, martedì 21 marzo (dalle 9 alle 17), a Torino, Teatro Colosseo (Via Madama Cristina, 71). L’appuntamento dal titolo “Costruendo utopia”, promuovere la comunità e la sostenibilità ambientale, tratta un tema trasversale che vede profili professionali, istituzioni e soggetti diversi, con l’obiettivo di favorire il dialogo ed il confronto tra istituzioni, professionisti, cittadini impegnati nella promozione dello sviluppo e nel sostegno di politiche ed azioni integrate per promuovere la comunità e la sostenibilità ambientale.
Beste practices Proprio nei mesi scorsi il Collegio dei Periti Agrari, in occasione dell’ultimo congresso nazionale, ha varato la Carta di Barga, un documento rivolto alla società civile, ed ai professionisti, incentrato sulla sostenibilità ambientale. «Si tratta di un decalogo di best practices – sottolinea Lorenzo Benanti – che vede i periti agrari operare nel rispetto delle risorse naturali limitandone al massimo l’impoverimento, valorizzare la biodiversità delle specie animali e vegetali, la biodiversità agroambientale e la valenza culturale dei territori agricoli. Ma anche a difendere e promuovere le produzioni della filiera agricola secondo criteri di sicurezza alimentare; ed a rappresentare l’elemento di unione tra produttori agricoli, cittadini, istituzioni nell’ambito delle normative e delle politiche agricole».