«Rispetto ad altri mercati la Cina rappresenta per il nostro Paese ancora ottime opportunità. Secondo un recente studio condotto dall’Agenzia McKinsey, nel 2022 i consumi arriveranno a 3,20 trilioni di euro, a fronte di 1,2 trilioni di dieci anni prima». Lo ha detto Maurizio Brentegani, Vicepresidente International di Unicredit, questa mattina, in occasione del Forum “Know-how e tecnologie zootecniche italiane in Cina”, svoltosi nella giornata di apertura di Fieravicola. Durante la giornata è stato siglato un protocollo di intesa tra la China Animal Agriculture Association rappresentata dal suo Vice Segretario Generale, Liu Qiangde e Fiera di Forlì, con il suo Presidente Gianluca Bagnara, un documento che intende dare avvio a una costruttiva collaborazione nel settore avicolo tra Cina e Italia, all’interno del quale le esigenze del consumatore diventano centrali «per lo sviluppo di un’avicoltura che porterà vantaggi a entrambi – ha ricordato Gianluca Bagnara – in materia di innovazione tecnologica, procedure operative e normative».
Impegno globale «Oggi fare avicoltura non vuol dire solo produrre uova e polli, bensì aderire a protocolli di biosicurezza, garantire la salute del consumatore, rispettare la sostenibilità ambientale, assicurare qualità, comunicare e informare correttamente il mercato. Obiettivi che Fieravicola, attraverso questo tipo di accordi con importanti Paesi esteri come la Cina, intende portare avanti, dando seguito nei fatti ai contenuti dell’accordo».
Avicoltura, settore strategico In Cina il settore avicolo rappresenta il più importante polo zootecnico dopo quello suinicolo e tre anni fa, proprio per organizzare meglio il comparto, è stata costituita la China Broiler Alliance (CBA) che raggruppa al suo interno 40 soci, vale a dire il 100% delle aziende di pollo da carne. «Nel nostro Paese la domanda di carne di pollo è in costante aumento – ha spiegato nel suo intervento Li Jinghui, Presidente di CBA – per questo è necessario promuovere un consumo di qualità. Il nostro impegno va proprio in questa direzione e coinvolge anche la comunicazione, perché la sicurezza alimentare è molto importante, insieme al miglioramento del rapporto costo/qualità».