«Non abbiamo bisogno di semafori in etichetta che sono fuorvianti per i consumatori. Esiste già l’etichettatura nutrizionale, frutto di accurati studi scientifici e garantita dall’approfondimento dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)». Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in relazione alla notifica del governo francese alla Commissione europea del decreto che fissa le specifiche del “Nutri-score”, l’etichetta a semaforo di Parigi che classifica gli alimenti con cinque colori secondo il loro contenuto di ingredienti “buoni” (fibre, frutta, verdura) o “cattivi” (grassi, zuccheri).
Bruxelles Il presidente di Confagricotura è rientrato ora da Bruxelles dove ha tenuto una serie di incontri con il presidente del Parlamento europeo Tajani e molti eurodeputati, focalizzando il problema del “Nutri-score” francese. «Il semaforo – dice Giansanti – porta a valutazioni sommarie e errate. Non indicare le porzioni medie degli alimenti, ma esclusivamente il contenuto per cento grammi, come sottolineano gli esperti, confonde».
«Apprezziamo che anche il ministro per le Politiche agricole Martina abbia subito espresso le valutazioni negative del nostro Paese al semaforo di Parigi – conclude Giansanti -. Avendo la Francia fatta ieri la comunicazione a Bruxelles c’è tempo per opporsi; in quest’ottica assicuriamo il nostro impegno alla task force del nostro governo sui semafori alimentari. Confagricoltura è favorevole all’etichettatura europea e quindi fortemente contraria a strumenti di tutela dei mercati interni. Si va così contro i valori dell’Europa».