L’andamento climatico, le temperature elevate e le scarse o assenti precipitazioni non aiutano, anzi limitano notevolmente la qualità delle produzioni orticole, specialmente per quelle colture che necessitano di uno sbalzo termico tra notte e giorno, come ad esempio indivie e sedani coltivati in Romagna.
«Problematiche simili del resto si riscontrano anche in altre zone – sottolinea Stefano Pazzagli, Technical Manager & Supplies Department di SIPO – in particolare in Abruzzo nella piana del Fucino da dove proviene gran parte dell’approvvigionamento estivo di radicchi, cicorie, finocchi, sedani e lattughe. Qui addirittura vi è il divieto di utilizzo per uso irriguo delle acque dei canali nel fine settimana e dal lunedì al venerdì durante il giorno. Per ovvi motivi, si assiste nel contempo ad un aumento dei prezzi delle materie prime, non confortato da quello dei mercati di sbocco che rimangono stabili».
I prezzi tenderanno quindi a lievitare, considerando che gli effetti delle problematiche climatiche raggiungeranno il picco tra qualche settimana, sempre che non vi sia una mitigazione del clima: piogge in particolare e riduzioni delle temperature. «Ciò nonostante – aggiunge Pazzagli – la richiesta da parte della nostra clientela non differisce di molto rispetto alla precedente campagna estiva. Diciamo che è praticamente in linea con la stagione 2016».
Resa raccolti «L’andamento delle condizioni meteo – precisa Massimiliano Ceccarini, General Manager di SIPO – si sta riflettendo sia sulla resa, sia sulla qualità intrinseca dei raccolti. Ci sarà probabilmente una riduzione dell’offerta nelle prossime settimane, con un conseguente aumento dei prezzi». Per quanto riguarda la linea delle Verdure di Romagna, SIPO sta riscontrando una buona risposta dei consumatori grazie anche al positivo effetto del concorso a premi Gusta e Vinci con le Verdure di Romagna. «Ora auspichiamo una maggiore diffusione del marchio in altre regioni italiane. Pertanto, crediamo sempre di più nella cooperazione fra le associazioni e gli attori della filiera – aggiunge Ceccarini – affinché si promuova una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori nei confronti delle produzioni orticole di qualità»