Il lavoro occasionale non esiste più. A dichiararlo é la Cia Agricoltori Italiani. Dopo aver soppresso i voucher , dopo aver soppresso la possibilità per i cittadini di esprimersi sull’utilitá degli stessi, dopo aver introdotto il contratto di lavoro occasionale che pur non rappresentando una soluzione a nulla, almeno voleva essere un pallido tentativo di colmare un preoccupante vuoto normativo, a ridosso delle imminenti attività di vendemmia, anticipate per via del caldo, anche quello strumento nei fatti è impraticabile.
Malaburocrazia Il ritardato rilascio agli intermediari della piattaforma INPS a fine luglio, le mancate implementazioni della stessa che non tengono conto delle specificità agricole (comunicazione preventiva nei 3 giorni) , la farraginosità operativa riservata alle associazioni agricole ( devono essere ricaricate tutte le deleghe degli agricoltori ) , prospettano una situazione di impasse che non consentirà né facilmente né velocemente di attivare questo contratto. Né si può pensare che gli agricoltori , in questo momento, abbiano il tempo , ammesso che siano dotati di pin personale, di registrarsi sulla piattaforma e operare da soli.
Senza voucher Si può dire – afferma la Cia – che l’opera di smantellamento dell’unico strumento che poteva dare trasparenza e tracciabilitá alle tipologie di attività occasionali , opera cominciata molto tempo fa , con particolare accanimento verso l’unico settore che registrava il minor utilizzo dei voucher (sotto al 2% del totale) , ora viene di fatto portata a termine nel silenzio generale. Non bastava il caldo torrido, non bastava la siccità che hanno messo in ginocchio praticamente ormai tutte le produzioni agricole ( dall’olio, al vino, agli ortaggi, ai seminativi, agli allevamenti) , ma ci voleva anche la burocrazia a suggellare un anno con il segno rosso e impedire agli agricoltori di raccogliere quei pochi ma necessari frutti del loro lavoro.
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