Un’annata quanto mai difficile per le aziende agricole. Le cause: in primis una siccità mai vista, a cui dobbiamo sommare i costi aggiuntivi (notevoli) per proteggersi dalle scorribande continue degli ungulati. Come se non bastasse, le aziende devono fare i conti con una burocrazia e con gli enti che potrebbero dare una mano, ma che, neanche in questa situazione riescono a venire incontro alle imprese.
Il grido di dolore questa volta (sul profilo facebook) arriva da una azienda vitivinicola toscana, la Mannucci Droandi (con sede a Montevarchi) che produce vini biologici, e che fa della qualità in ogni passaggio dal vigneto alla cantina, il proprio segno distintivo.
Il racconto di Mannucci Droandi – La siccità di quest’anno non ha precedenti a nostra memoria. I nostri vigneti stanno soffrendo anche se mostrano una resistenza davvero incredibile. Certo quest’anno le differenze sono particolarmente evidenti.Alcuni vigneti nelle zone più basse e fresche se la cavano ancora bene come il Sangiovese del Rossinello o il Merlot destinato alla produzione di Campolucci. Altri invece soffrono tanto come il vigneto di Foglia Tonda che con la sua caratteristica vegetazione
molto contenuta soffre davvero troppo questa siccità disastrosa. Stiamo iniziando a prelevare i campioni per fare le analisi e prepararsi alla vendemmia che quest’anno sarà sicuramente più difficile del solito. Infatti ci sono grappoli molto avanti nella maturazione, alcuni invece molto più indietro, altri scottati dal sole e dovremmo passare più volte per raccogliere in maniera differenziata. Ma naturalmente non è solo questa la difficoltà. Per difendere il raccolto da cinghiali e caprioli abbiamo dovuto fare doppio recinto impacchettando letteralmente i vigneti con la rete da pecore e intorno i recinti elettrici a tre fili. Su alcune viti fuori dai recinti i caprioli stanno mangiando tutto. E cosi il raccolto quest’anno sara sicuramente ridotto e i costi piu alti!! Ma con quanti ci raccontano sempre del valore dei produttori locali ci sarà mai qualcuno che s’impegna per qualcosa di concreto per sostenere gli agricoltori nelle difficoltà come quelle di adesso? Si potrebbe almeno pensare di liberarli dai tanti vincoli e ostacoli inutili che invece aumentano continuamente? Si potrebbe pensare che oltre ai doverosi controlli che si trasformano però sempre in ingorghi burocratici per le piccole aziende agricole ci sia qualche visita “sul campo” per toccare con mano le difficoltà che tanti agricoltori stanno attraversando in annate come questa? O è chiedere troppo??