Distruzione e morte. Ma anche campagne devastate, aziende agricole distrutte e centinaia di olivi sradicati e spazzati via. E’ drammatica la conta dei danni della Cia Toscana e Cia Livorno, che in queste ore stanno visitando una per una le aziende agricole della campagna livornese, nelle aree colpite dal violento nubifragio e dall’esondazione dello scorso fine settimana. E’ ancora presto per un conteggio definitivo – sottolinea la Cia Toscana -, ma sicuramente saranno diversi milioni i danni per le aree rurali. (VIDEO CON CINZIA PAGNI E AGRICOLTORI LIVORNESI di Daniela Rossi)
«Siamo vicini alle imprese, alle famiglie, agli associati – sottolinea Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -, fin dalle prime ore successive ci siamo mobilitati per sostenere questo territorio pesantemente colpito nei giorni scorsi».
«Stiamo andando a vedere quello che è possibile recuperare e a dare sostegno agli agricoltori – commenta Cinzia Pagni, presidente Cia Livorno e vicepresidente nazionale -. Una tragedia di tutta Livorno, una città devastata, ferita ed in ginocchio ma che in questo momento ha trovato un grande senso di appartenenza. Ci sono tanti giovani, tanti volontari e cittadini che si sono messi insieme e stanno spalando, cercando di riportare una città a vivere. Nel nostro sopralluogo cerchiamo di fare la conta dei danni, che sono immensi; ma ancora non è possibile poter stimare una cifra vicina alla realtà. Ancora in nostri coltivatori diretti e associati sono a testa bassa a lavorare per poter recuperare tutto ciò che è recuperabile».
La Cia è al fianco degli associati e dei cittadini livornesi: «Ci siamo subito mobilitati – continua Pagni -, sia nella raccolta dei bisogni per i nostri associati sia per i cittadini, poi la conta dei danni e sensibilizzazione verso le istituzioni locali, regionali e nazionali perché si possa dare supporto a chi ha bisogno, iniziando dai coltivatori che ogni giorno lavorano la terra e oggi si trovano senza niente». Fin dalle prime ore successive, grande solidarietà e voglia di rimboccarsi le maniche: «Il popolo livornese – conclude Cinzia Pagni – non ha voglia di tante chiacchiere, ma si è rimboccato le maniche e si è messo a spalare, le polemiche si fanno dopo. Una calamità di questo livello non ha bisogno di parole ma di operatività; lavoro e voglia di ripartire, le polemiche ora non servono a nessuno».
Foto di Daniela Rossi