Un fondo di emergenza, finanziato dai soci dell’OI (Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia), per contrastare il pericolo della diffusione della batteriosi Ralstonia Solanacearum attraverso il riconoscimento anticipato di una parte delle risorse – 3mila euro all’ettaro – previste dalla Regione Emilia Romagna come forma di indennizzo per l’agricoltore il cui campo sia colpito dal diffondersi di una malattia di tipo colturale che pregiudica la crescita della pianta.
È questa la decisione presa dal comitato di coordinamento dell’OI per affrontare il problema della batteriosi Ralstonia Solanacearum, la cui presenza è stata riscontrata su 41 ettari complessivi nel territorio della regione Emilia Romagna, con interessamento prevalente di alcuni terreni nelle province di Parma e Ferrara. «La batteriosi – spiega Tiberio Rabboni, presidente dell’OI – non ha effetti nocivi sull’uomo, ma colpisce le piante di pomodoro e si diffonde rapidamente, mettendo in crisi la coltura nella nostra area. Le normative in materia prevedono che si disponga l’immediata distruzione in campo delle piante di pomodoro che hanno contratto questa batteriosi, in modo da evitare qualsiasi pericolo di ulteriore diffusione ad altri terreni. In tutto questo il singolo agricoltore “colpito” non è lasciato solo visto che la legge regionale emiliano-romagnola prevede un indennizzo fino al 100% “della perdita subita, commisurata al valore di mercato delle colture distrutte”. Tuttavia visto che le risorse potranno essere disponibili solo dal 2018 tutti i rappresentanti della filiera, tramite l’OI, hanno deciso di restare vicini agli agricoltori colpiti anticipando attraverso una contribuzione pro-quota una parte degli indennizzi attesi dalla Regione. In questo modo – chiarisce Rabboni – si vuole dare certezza di reddito agli agricoltori colpiti e conseguentemente favorire la collaborazione di tutti nella sorveglianza e nella tempestiva individuazione e segnalazione dei focolai al Servizio fitosanitario regionale».
Tecnicamente l’anticipazione finanziaria al singolo agricoltore avverrà tramite l’Organizzazione dei produttori a cui è associato oppure tramite l’industria di trasformazione nel caso in cui si ricada nella casistica del contratto diretto. «Quanto deciso – conclude Rabboni – è una concreta dimostrazione di solidarietà verso i danneggiati e un contributo attivo di tutta la filiera all’auspicabile e rapida eradicazione della batteriosi». L’operazione di anticipo degli indennizzi, deliberata dal comitato di coordinamento dell’OI, sarà ora sottoposta all’approvazione dell’assemblea della stessa OI con contestuale definizione del regolamento di funzionamento del fondo di emergenza.