«Il G7 di Bergamo ha la possibilità di essere determinante nello sviluppo di nuovi modelli agricoli che siano capaci di mettere al centro gli agricoltori, le produzioni di qualità e la salvaguardia dell’ambiente. Ma perché questo sia possibile – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – c’è la necessità di tradurre i contenuti della dichiarazione di Bergamo in azioni tangibili». (LEGGI)
«Da eventi di questo genere, infatti – continua Tiso –, possono nascere degli stimoli importanti per costruire un futuro che abbia al centro il settore primario, ma questo solo se la politica, nazionale come internazionale, dimostra di voler dare un segno di discontinuità con il passato e di volersi concentrare esclusivamente, non sulla propaganda, ma sugli investimenti da fare e sulle riforme da portare avanti nell’immediato futuro».
«Lo stesso superamento della fame nel mondo (obiettivo annunciato per il 2030) non può essere raggiunto se non con delle vere attività di cooperazione tra Paesi e delle strategie a medio-lungo termine pensate sulla base delle esigenze e non delle convenienze elettorali. Il nostro auspicio – conclude il presidente nazionale Confeuro – è che il G7 possa davvero dar modo all’agricoltura di sbocciare e di spiegare al mondo il suo valore, non solo economico, ma anche e soprattutto culturale e sociale».