Abbattimenti in aumento del 25 per cento da quando è in vigore la Legge obiettivo (9 febbraio 2016) de per il contenimento degli ungulati in Toscana. Certo, non è ovviamente risolto il problema annoso del sovrannumero degli ungulati nelle campagne – sottolinea la Cia Toscana – ma è comunque un piccolo passo in avanti.
Obiettivo comune Sul numero di novembre di Dimensione Agricoltura – il mensile della Cia Toscana in 22 mila copie – già disponibile online (su www.ciatoscana.eu/home/dimensione-agricoltura) ed in distribuzione; uno speciale dedicato al rapporto agricoltura e caccia. Il titolo di questo numero è “Obiettivo comune” partendo dal recente protocollo d’intesa stipulato nei giorni scorsi a Firenze fra Cia, Arci Caccia e Libera Caccia: l’obiettivo comune è appunto quello di una convivenza fra agricoltori e cacciatori ed una riduzione del numero dei capi che danneggiano l’agricoltura.
I numeri degli abbattimenti All’interno i numeri del prelievo cinghiali in Toscana negli ultimi due anni e mezzo, in totale 185.417: siamo passati (dati fonte Regione Toscana) dai 79.330 nel 2015, ai 96.042 nel 2016, fino ai 10.045 fra gennaio e giugno 2017. In questo gli abbattimenti hanno coinvolto tutte le province toscane. Grosseto con 39.781 abbattimenti cinghiale (2015 – giugno 2017); Siena 37.866; Firenze 33.434; Arezzo 27.522; Pisa 16.275; Lucca 9.304; Livorno 8.032; Massa Carrara 7.805; Pistoia 4.700 e Prato 698.
Nello speciale di Dimensione Agricoltura anche le domande più frequenti che l’azienda agricola si trova a fare in caso di danni subiti da ungulati, con le risposte a cura dell’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana. Ad esempio cosa deve fare e a chi deve rivolgersi l’agricoltore che subisce danni? E cosa cambia se è in zona vocate al cinghiale oppure è in zona di rispetto venatorio? E poi qual è la procedura per richiedere il risarcimento per i danni subiti.
Non mancano poi le interviste: all’assessore regionale Marco Remaschi che spiega a che punto è la Legge obiettivo: «Come per ogni innovazione – ha detto Remaschi -, la prima fase ha visto la presenza di molti ostacoli» e sugli Atc dopo la riforma «oggi sono in grado di svolgere tutte le loro funzioni». E un’intervista a Giancarlo Innocenti, presidente dell’Atc Grosseto Nord che spiega le novità dopo l’insediamento degli Atc e sottolinea che «gli agricoltori devono avere un ruolo attivo»