Diffusione della cimice asiatica e tecniche di difesa: è il tema del convegno promosso giovedì 30 novembre a Cittadella, a villa Rina (ore 18), dall’assessorato regionale all’Agricoltura in collaborazione con l’Università di Padova.
Il confronto I ricercatori dell’istituto di Entomologia e del Dipartimento di Agronomia dell’ateneo patavino e i tecnici dei Servizi fitosanitari del Veneto faranno il punto sull’esito del monitoraggio e dello studio sulle strategie di contenimento messo a punto su richiesta della Regione Veneto. «Da due anni la cimice asiatica – dichiara l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan – sta dilagando nei campi della pianura padana, colpendo in particolare le colture del Trevigiano e dell’Alta Padovana. Per le sue caratteristiche di insaziabile divoratore di frutta, ortaggi e seminativi e in mancanza di antagonisti, la cimice asiatica sta rappresentando un grave problema per i nostri produttori, in particolare per i frutteti e le coltivazioni di mais e di soia, che complessivamente valgono quasi 700 milioni di euro di produzione l’anno». «Il monitoraggio scientifico del fenomeno, avviato nel 2016 d’intesa con l’Università di Padova, ha consentito di mettere a punto un progetto sperimentale, articolato in tre fasi – anticipa Pan, che domani introdurrà l’incontro, insieme al sindaco di Cittadella – per misurare i diversi comportamenti della cimice asiatica rispetto alle singole colture, individuare e testare gli antagonisti naturali e mettere a punto i repellenti biologici». Il progetto, finanziato dalla Regione Veneto, verrà presentato domani, a villa Rina, agli agricoltori e al pubblico interessato, da Davide Scaccini e Alberto Pozzebon del Dipartimento di Agronomia dell’università di Padova, Gabriele Zecchin dei servizi fitosanitari della Regione e da Stefano Caruso del Consorzio fitosanitario di Modena.