Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, interverrà alla prima edizione dell’Asta delle bovine nate e allevate nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano che si terrà sabato 2 dicembre, a partire dalle ore 10, presso la Stalla ex Centro Tori del Consorzio agrario di Parma, in via Jones Malvin 15, con oltre trenta razze pronte ad essere vendute.
L’esigenza degli allevatori L’iniziativa, che per il comparto zootecnico regionale rappresenta una novità assoluta, è stata organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) in collaborazione con il Consorzio agrario di Parma, che intuendone l’importanza ha messo a disposizione per l’occasione le sue strutture. Trenta le bovine, di razza Frisona e Bruna, che verranno battute all’Asta provenienti da una decina di allevamenti perlopiù associati alla cooperativa Copal. Per il presidente Araer, Maurizio Garlappi, l’Asta delle bovine nate e allevate all’interno del Comprensorio del Parmigiano Reggiano risponde a un’esigenza degli allevatori anche in vista dell’approvazione delle modifiche al Disciplinare di produzione del nostro Re dei formaggi. Modifiche che, una volta approvate, prevederanno che il latte da cui ottenere il Parmigiano Reggiano dovrà provenire solo da vacche nate e allevate all’interno del Comprensorio, vale a dire le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, sponda sinistra del fiume Reno per la provincia di Bologna e sponda destra del fiume Po per quella di Mantova. «Il nostro è un duplice obiettivo – sottolinea Garlappi – da un lato vogliamo stimolare la genetica del nostro bestiame, dall’altro creare negli allevamenti dei nostri associati le migliori opportunità tra domanda e offerta per arrivare a garantire i più elevati standard di rimonta».
Animali certificati Un’iniziativa, quella dell’Asta, che il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, giudica molto positiva e in grado di aiutare allevatori e caseifici a tradurla in opportunità di impresa «perché riuscire ad ottenere il 100% di bovine in produzione nate e allevate all’interno del Comprensorio – dichiara – permetterà di comunicare con notevole efficacia il legame unico con il territorio che tanti altri formaggi sostitutivi del Parmigiano Reggiano non hanno e non possono immaginare di avere, confermando in questo modo un’ulteriore valorizzazione del prodotto».«Attraverso lo strumento dell’Asta gli allevatori hanno la possibilità di acquistare solo animali iscritti al Libro genealogico – sottolinea Claudio Bovo, direttore dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna – sottoposti ai controlli funzionali da parte dei tecnici Araer, morfologicamente perfetti e in linea con tutti i requisiti previsti in materia di benessere animale e stato sanitario». «Per noi, l’occasione di ospitare la prima edizione dell’Asta delle bovine da latte nate e allevate all’interno del Comprensorio del Parmigiano Reggiano riveste una grande importanza – gli fa eco Giorgio Grenzi, presidente del Consorzio agrario di Parma che oltre ad aver messo a disposizione le proprie strutture ha avuto un ruolo determinante nell’organizzazione dell’evento – La provincia di Parma è la prima per numero di capi in produzione per questa eccellenza agroalimentare. Un’iniziativa come quella dell’Asta può dare impulso alla linea vacca-vitello che soprattutto nelle aree di collina e montagna, oggi in parte abbandonate dalla zootecnia, potrebbe invece ridare nuova linfa a un comparto che per anni è stato un fondamentale presidio a tutela del territorio». Dopo la rigorosa selezione delle bovine che verranno battute all’Asta, condotta nelle scorse settimane dai tecnici Araer, tutto è ormai pronto per il via alla kermesse. E la presenza del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, conferma l’importanza che l’evento rappresenta anche per le Istituzioni locali.