di Stefano Berti, direttore Cia Pisa –
C’era una volta un argomento molto complesso da affrontare. Uno di quelli dove andrebbero misurate le parole, dove la precedenza la dovrebbe comunque avere la scienza. Questo argomento era la proroga dell’UE alla possibilità di utilizzare il Glifosato come erbicida in agricoltura.
Su questo argomento la Cia, la mia organizzazione, si era spesa, aveva discusso. Poi, con Agrinsieme, aveva preso una posizione. Come al solito era una posizione articolata, di buon senso. Come al solito era una posizione che aveva suscitato dibattito e posizioni diversificate al proprio interno. D’altra parte noi siamo così, viviamo come una ricchezza la diversità di opinioni al nostro interno. C’era stata addirittura Anabio, la propria associazione che riunisce le aziende biologiche (la Cia è l’unica organizzazione agricola ad avere al proprio interno un’associazione di aziende agricole biologiche), che si era espressa contro alla concessione della proroga. Poi c’era un’associazione agricola concorrente. Questa associazione aveva un Presidente nazionale che era vicepresidente del Copa-Cogeca, l’organismo che riunisce tutte le associazioni agricole europee. Era successo che il Copa-Cogeca, all’unanimità, aveva chiesto all’UE di prorogare l’autorizzazione all’utilizzo del Glifosato. Anzi, era stato espresso rammarico quando la durata della proroga si era limitata a 5 anni e non a 15 (vedi foto). Poi c’era un direttore provinciale dell’associazione agricola concorrente che aveva inviato a tanti soggetti esterni alla propria associazione questa e-mail: «La CIA ha espresso il suo compiacimento per il rinnovo da parte dell’Unione Europea all’autorizzazione all’uso, per altri 5 anni, del glifosato. Un atteggiamento non “patriottico” che danneggia il grano italiano!!!
Ma sui social cresce lo sdegno …! Ecco cosa significa essere servi sciocchi delle multinazionali !!!».
Questa mail veniva anche ripresa da qualche “soldatino”, sempre pronto a fare da gran cassa interessata, invitando “paternamente” gli associati Cia a far cambiare posizione alla loro associazione. Chissà che ne pensano di questa mail il presidente nazionale di questo direttore, vicepresidente del Copa-Cogeca, organismo che si rammaricava per la proroga di soli 5 anni e non di 15, o anche il suo Presidente provinciale, nonché Presidente del locale Consorzio Agrario Provinciale, struttura che è stata ed è di gran lunga la più grande rivenditrice di erbicidi, concimi chimici, agrofarmaci in generale e soprattutto di glifosate.