«Mentre in alcune aree del Paese si continua a gestire la penuria di acqua, anche per usi potabili (come accade in alcuni comuni del Sud Italia), di fronte alle prime piogge di rilevante intensità ci troviamo a confrontarci nuovamente con fenomeni alluvionali estremamente gravi». Lo sottolinea Giovanna Parmigiani, componente della giunta Confagricoltura con delega per l’ambiente.
Danni per l’agricoltura Parole che seguono i problemi che si stanno registrando in questi giorni. «In particolare nel parmense e nel reggiano – continua Parmigiani – Stiamo registrando evacuazione dei cittadini e danni all’agricoltura a causa della tracimazione dei fiumi o della rottura degli argini; si tratta di territori che hanno già sofferto pesantemente per la siccità di questa estate ed ora si confrontano con le alluvioni. Sicuramente – prosegue la rappresentante di Confagricoltura – è colpa delle precipitazioni abbondanti e in parte del vento caldo che, con la pioggia caduta sulla neve ad alte quote, ha contribuito all’ingrossamento dei fiumi, però non si può continuare a gestire fenomeni, che sono sempre più frequenti, attraverso interventi di emergenza. Occorre definire una strategia chiara su come difendersi da eventi del genere per dare certezze ai cittadini ed agli agricoltori che gestiscono il territorio. Le risorse economiche ci sono, occorre spendere presto e bene i fondi a disposizione, compresi quelli legati alla prevenzione del dissesto idrogeologico».
3.700 interventi necessari Parmigiani si è soffermata poi sulla necessità della regolare manutenzione e pulizia dei fiumi e della corretta manutenzione degli argini. «Il “Piano Manutenzione Italia 2017” proposto dall’Anbi fotografa una situazione del territorio, che permane estremamente difficile – ha detto -. Per migliorare significativamente la sicurezza del territorio italiano da allagamenti, alluvioni e frane servono oltre 3700 interventi (per un importo complessivo di quasi 8 miliardi di euro), di cui 942 in Emilia Romagna per investimenti superiori ad un miliardo di euro. Gli agricoltori ed i cittadini tutti – ha concluso la rappresentante di Confagricoltura – non sono più disponibili a pagare di tasca propria e con il proprio futuro i danni causati dal dissesto idrogeologico e dalle alluvioni a causa di mancanza di strategie, di non attuazione dei programmi di intervento già definiti anche a causa dell’eccesso di burocrazia che non sblocca le opere importanti per il territorio».