Una città in festa. Aosta diventa la capitale dell’artigianato di tradizione, oltre 1000 artigiani esporranno le loro opere lungo tutte le vie del centro storico. Scultura e intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del drap (stoffa in lana lavorata su antichi telai di legno), merletti, vimini, oggetti per la casa, scale in legno, botti, insomma la Fiera di Sant’Orso è la celebrazione della creatività e dell’industriosità delle genti di montagna, un grande evento popolare in cui si manifestano le caratteristiche proprie dell’identità valdostana.
Nel Medioevo la fiera era nel Borgo di Aosta, nell’area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant’Orso. Le leggende narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la chiesa dove il Santo, prima del IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e “sabot”, tipiche calzature in legno ancora oggi presentate alla fiera.
La fiera di Sant’Orso è anche musica e folklore, l’occasione per degustare vini e prodotti tipici della Valle d’Aosta. Il padiglione enogastronomico, che quest’anno ospita oltre 70 tra produttori, associazioni e cooperative, si trova in piazza Plouves in pieno centro città ed è visitabile già dal sabato 27 gennaio e fino al 31 gennaio giorno in cui termina la fiera (orari del padiglione 27/1: 10-21; 28-29/1: 10-19; 30/1: 8-21; 31/1: 8-19). E’ un’occasione unica per trovare, degustare, conoscere tutte le produzioni agroalimentari tipiche della regione più piccola d’Italia, dalle più conosciute come le DOP Fontina, Lardo di Arnad, Jambon de Bosses e Fromadzo, il vino con la VIVAL Associazione viticoltori della Valle d’Aosta presente con i vini DOC, a quelle tradizionali forse meno conosciute ma altrettanto interessanti. Come ad esempio, parlando di prodotti derivanti da carne, i boudin, insaccati confezionati con sangue di maiale (o in alternativa con le barbabietole rosse), lardo, patate lesse e aromi, le saouseusse, salamini di carne bovina e/o suina alla quale vengono aggiunte spezie e aromi, o ancora la motsetta, carne essiccata di muscolo di vacca, pecora o capra. Nel panorama gastronomico valdostano troviamo anche le mele, il miele, le patate, le noci, il pane in molte declinazioni, e poi ancora genepì, e distillati, confetture, dolci come le tipiche tegole valdostane, le produzioni artigianali di birre. Nel padiglione è davvero possibile trovare l’espressione dell’enogastronomia delle piccole vallate, le tipicità di un comune, le chicche di un’azienda specifica, un viaggio tra le montagne, gli alpeggi, i pascoli, le cantine, un incontro a quattr’occhi con i produttori, felici di raccontarsi e di raccontare i loro prodotti.
Durante la fiera si può anche visitare l’Atelier, esposizione delle opere artistiche degli artigiani di professione e da non perdere la “Veillà”, il culmine della festa, la veglia nella notte fra il 30 e 31 gennaio, che affonda le sue radici nell’antica consuetudine di trascorrere le lunghe e rigide serate invernali tutti riuniti davanti ad un camino per chiacchierare, magari lavorando il legno, mangiando e bevendo insieme.
Oggi è una festa a cielo aperto, fatta di musica, incontri, di cantine e luoghi di ritrovo, dove è possibile trovare un brodo caldo, un vin brulé per scaldarsi e qualche buon piatto da gustare, è accoglienza e amicizia.
Il programma della manifestazione
Ore 8.00-18.00 lungo il percorso della fiera: esposizione di oltre 1.000 artigiani.
Sotto i portici di piazza Chanoux Esposizione dei lavori degli allievi dei corsi di scultura, intaglio, tornitura, ecc.
Punti Rossoneri somministrazione di piatti della cucina regionale presso appositi padiglioni, gestiti dalle Pro-Loco valdostane.
Saletta dell’Hotel des Etats dalle 8.00 alle 18.00: Annullo filatelico speciale Fiera di Sant’Orso che verrà emesso nelle giornate del 30 e 31 gennaio
Ore 21.00, Collegiata di Sant’Orso
Concerto di apertura a cura dell’associazione culturale Coro di Sant’Orso
Appuntamenti del 30 Gennaio
Cittadella dei giovani dalle ore 14 alle ore 18: Veillà di Petchou, tradizionale appuntamento dedicato ai più piccoli in compagnia dei Flottins, curiosi folletti dell’acqua di Evian.
Ore 18.00 Chiesa di Sant’Orso: messa solenne dedicata agli artigiani;
Ore 19:00 circa piazza Sant’Orso: premiazione ufficiale della 1018a Fiera di Sant’Orso
Dalle ore 19.00: la Veillà, nata proprio dal clima festoso della Fiera e dalla volontà di ritrovarsi, sarà riproposta anche quest’anno con la distribuzione gratuita di brodo e vino caldo.
Teatro Splendor ore 21.00 Concerto finale di chiusura della 1018a Fiera di Sant’Orso Les Alpes en musique a cura dei Trouveur Valdotèn.
Come arrivare
Con i mezzi pubblici: la stazione ferroviaria e l’autostazione dei pullman sono a due passi dalla fiera. Per visitare la fiera, seguite la cartellonistica pedonale o rivolgetevi ai punti informazione lungo il percorso espositivo.
In treno: da Torino (via Ivrea) o da Milano (via Chivasso). Per informazioni: Trenitalia tel. 0165 239541.
In pullman: da Milano, da Martigny e Vallese, dalla Savoia. Per informazioni: Autostazione tel. 0165 262027.
In auto: parcheggi gratuiti assistiti alla periferia della città, segnalati lungo le vie di accesso. È in funzione un servizio navetta gratuito con corse continue verso la fiera. Una navetta “trasversale” collega i due ingressi opposti della fiera (Arco d’Augusto – Piazza della Repubblica), con una fermata alla stazione ferroviaria.