ll nuovo atto di esecuzione della Commissione europea dell’origine in etichetta, al momento della sua entrata in vigore nel 2019, farà automaticamente decadere i decreti italiani su pasta, riso e pomodoro e, se rimarrà tale, risolverà solo in parte la trasparenza nell’etichettatura delle merci. Lo afferma L’Informatore Agrario, nel focus in uscita domani.
No al gastronazionalismo Per il settimanale, l’obiettivo di Unione Europea e Commissione è frenare nel mercato unico il ‘gastronazionalismo’ – iniziato nel 2016 con il decreto francese su carni e latte e, come in un domino, proseguito in altri 7 Paesi, tra cui l’Italia – attraverso una normativa più a misura di consumatore che di fatto azzererà le fughe in avanti già intraprese in diversi Stati. Ma il nuovo regolamento, la cui consultazione pubblica resterà aperta sino al 1° febbraio, lascia spazio a diverse interpretazioni, e sembra porre l’obbligo dell’indicazione di origine solo se l’ingrediente primario del prodotto è di provenienza diversa da quella evocata. Sul fronte italiano, secondo L’Informatore Agrario lo scenario si fa più complicato: se sarà improbabile cancellare gli effetti del decreto italiano sul latte, che terminerà la sperimentazione ad aprile 2019 in coincidenza con l’esecuzione delle nuove regole, diverso è il discorso per i decreti su grano per pasta, riso e pomodoro, che decadranno una volta entrato in vigore il regolamento di esecuzione Ue. E si dovrà ricominciare dal punto di partenza senza la certezza, al momento, di poter riproporre gli stessi obblighi.